Sotto i riflettori una molecola della classe omega 3

Colesterolo e malattie cardiovascolari, nuove possibilità di cura

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Milano, 21 dic. (askanews) - In Europa le malattie cardiovascolari causano 3,9 milioni di decessi all'anno e costano 210 miliardi di euro all'Unione Europea. Rappresentano inoltre la principale causa di morte e comorbidità tra le persone affette da diabete. Un ruolo in questo senso viene svolto anche dal colesterolo.

"I trigliceridi - ha spiegato ad askanews il professor Alberto Zambon, del Dipartimento di Medicina, dell'Università degli studi di Padova - sono venuti alla ribalta negli ultimi anni come una componente del processo di arteriosclerosi. cioè il danno alle nostre arterie. Sono dei grassi che circolano in micro-particelle; le lipoproteine che trasportano i trigliceridi riescono a penetrare attraverso la protezione delle nostre arterie e si accumulano come il colesterolo cattivo e a mano a mano che si accumulano formano una placca che cresce con il tempo e ovviamente va a limitare l'afflusso di sangue".

Per fronteggiare questo tipo di problematiche e abbassare il rischio nei pazienti, una nuova molecola appartenente alla categoria degli omega 3, ha ricevuto l'approvazione sia dall'agenzia regolatoria americana sia di quella europea.

"La novità nel campo delle dislipidemie - ha aggiunto il professor Ciro Indolfi, presidente della Società Italiana di Cardiologia - sarà la disponibilità in Italia di una nuova molecola, icosapent etile, in grado di essere efficace nei pazienti che hanno elevati livelli di trigliceridi. Infatti uno studio, intitolato 'REDUCE-IT' e pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha dimostrato che i pazienti inclusi nello studio avevano degli effetti benefici".

Alla base del nuovo farmaco c'è l'icosapent etile, che nell'organismo è metabolizzato in acido eicosapentenoico o EPA.

"L'utilizzo di Epa, questo nuovo composto altamente purificato a 4 g al giorno - ha detto il prof. Zambon - ha prodotto risultati estremamente significativi, riducendo la mortalità cardiovascolare, gli infarti non fatali e la necessità di ricorrere all'ospedale per rivascolarizzaione o per un'angina instabile. Quindi è un dato estremamente importante e buono".

"Oggi con questa nuova molecola - gli ha fatto eco il professor Indolfi - possiamo aggredire il rischio residuo, riducendo in modo significativo i trigliceridi, ma soprattutto con un effetto anche indipendente, cioè riduzione della placca, effetto anti-trombotico e anti-infiammatorio. E questo si traduce in un aumento degli indici positivi, cioè riduzione degli eventi cardiovascolari in queste categorie di soggetti".

Quella che si apre, quindi, è una nuova frontiera della cura, basata, ci tengono a specificare i medici, su un prodotto che, per purificazione e dosaggio, è a tutti gli effetti un farmaco e non un integratore alimentare.