L'infettivologo Galli: sembra più aggressiva ma non più cattiva
Covid, variante inglese isolata a Roma nei laboratori del Celio
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Roma, 21 dic. (askanews) - Nel giorno in cui si attende l'ok dell'Ema, l'Agenzia europea del farmaco, al vaccino per il Covid-19, l'Europa è preoccupata dalla "variante inglese" del virus e ha convocato una riunione d'emergenza per decidere insieme un meccanismo di risposta.
La variante è stata isolata anche in Italia nei laboratori del Policlinico Militare del Celio di Roma di cui il colonnello Florigio Lista è il capo del dipartimento scientifico. E' stato sequenziato il genoma del virus proveniente da un soggetto risultato positivo, con la variante riscontrata nelle ultime settimane in Gran Bretagna. Si tratta di una donna, in isolamento con il suo convivente rientrato giorni fa dal Regno Unito.
Al momento diversi virologi, anche dell'istituo Superiore di Sanità affermano che "non c'è alcuna evidenza scientifica di un'inefficacia del vaccino" per questa variante scoperta in Gran Bretagna. Il professor Massimo Galli, infettivologo del Sacco di Milano, intervistato su la7 a "L'Aria di domenica" raccomanda prudenza.
"Farei un invito alla calma, l'unico rapporto che abbiamo ci racconta al momento di una variante non più cattiva ma con più capacità diffusiva, forse è in grado di essere più aggressiva, questo traspare dai sintetici rapporti disponibili, ma si parla di prime osservazioni di questa variante in Gran Bretagna il 20 e 21 settembre"... "Si muore di più per questa variante? Sì, se ci ostiniamo a non stare attenti alla diffusione del virus, di questa o delle altre varianti".