Nurizade: se la casa del vicino va a fuoco, io lo aiuto
Covid19, Console russo Milano: aiuti criticati? Roba da anni '60
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Milano, 17 apr. (askanews) - In questi giorni il premier Giuseppe Conte ha definito "una grande offesa" per lui e per Vladimir Putin il solo sospetto di "condizioni" poste dalla parte russa, per gli aiuti giunti in queste settimane. Ma in un mondo in cui nessuno fa niente per niente, come mai la Russia invia un contingente medico così importante in Italia? Ci risponde Alexander Nurizade, console generale della Federazione russa a Milano, in un passaggio di una lunga intervista rilasciata ad askanews:
"Sono assolutamente convinto, il fatto che la Russia ha prestato all'Italia assistenza è un esempio della civile cooperazione umanitaria. Ovviamente, c'è gente che cerca di strumentalizzare questo argomento e screditare la sua importanza. Devo constatare che una certa russofobia, che esiste, purtroppo, anche oggi, è nutrita da un gruppetto di giornalisti che ne approfittano. Sicuramente esiste tuttora la gente che sta ragionando con gli schemi e stereotipi ben precisi di cinquanta-sessanta anni fa. Ma spero vivamente che dopo questa pandemia diventino meno numerosi e ancor meno ascoltati. Sia a casa che a scuola mi hanno fatto imparare che la gente che ha bisogno va aiutata. Lo stesso vale anche al 100% per l'Italia, abbiamo le stesse radici cristiane. Se la casa del mio vicino va a fuoco, non devo andare a dormire, ma devo correre in suo soccorso. È così che ha (pensato e) agito la Russia. È stato sempre così nei rapporti tra i nostri popoli: nel lontano 1908 a Messina, nel 1988 in Armenia e nel 2009 all'Aquila. Se mi pone una domanda se può esistere l'opinione critica sugli aiuti russi che abbiamo visto in alcuni mass media, le rispondo: sicuramente sì. Mi sembra però che se vuoi approfondire un argomento e raccontarlo a tutti in modo imparziale e oggettivo, bisogna studiarlo attentamente e, ad esempio, andare a Bergamo come hanno fatto e continuano a fare decine di giornalisti italiani. Per conoscere la verità, a mio avviso, servono a niente le telefonate a certi esperti, spesso non specificati, nelle strutture della NATO e a Washington. Io personalmente ho apprezzato molto i commenti che sono arrivati sulle pagine del Consolato sui social che prendono in giro certi giornalisti che accennano alle spie russe che stanno scovando le informazioni top secret sotto i materassi degli anziani delle RSA nella bergamasca. Non si deve mai cercare un gatto nero nella stanza buia, specialmente se non c'è alcun gatto in questa stanza".