Il mondo di Escher a Trieste, icone pop e una vita d'artista
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Trieste, 17 dic. (askanews) - Il mondo di Maurits Cornelis Escher raccontato in una mostra che, al Salone degli Incanti di Trieste, ne ripercorre tutta la carriera, dagli esordi figurativi agli anni delle opere geometrico-combinatorie che ne hanno fatto uno degli artisti più noti e amati dal grande pubblico. Oltre 200 le opere, collocate in un percorso fatto di blocchi tematici che sono dei veri e propri ambienti, per condurre il visitatore anche nelle zone meno battute del lavoro di Escher. A guidarci nella mostra lo storico e critico d'arte Sergio Gaddi. "Le sue forme note a tutti di Metamorfosi e di legame quasi geometrico - ha spiegato ad askanews - queste forme tipicamente escheriane diventano quelle che conosciamo, e lo snodo cruciale è proprio la visita alla Alahambra. Nel corso della sua vita, poi, i temi verranno modellati, perché dalle Metamorfosi si arriverà alla struttura dello spazio, ai solidi. Escher era affascinato dalle forme pure e perfette della natura, dei cristalli, di tutto ciò che potesse in qualche modo da una parte rappresentare l'esplosione del caos, del disordine, che poi però aveva una necessità di griglia, un ordine formale perfetto che era quello della sua mente". La mostra è promossa dal Comune di Trieste con il gruppo Arthemisia e con Generali Valore Cultura, il programma di Generali Italia che sostiene molti progetti in tutto il Paese. Inoltre per il gruppo del Leone essere qui nel capoluogo giuliano significa anche "giocare in casa". E se la precedente mostra "I Love Lego" era stata campione di incassi per Trieste, si punta a fare ancora meglio con l'esposizione dedicata a Escher. E l'obiettivo di Generali è proprio quello di rendere le iniziative artistiche e culturali accessibili a un pubblico sempre più ampio. E in quest'ottica con Gaddi abbiamo parlato anche dello straordinario successo, che si può definire solo pop, che l'opera di Escher ha avuto a molti livelli. "E' la cosiddetta 'eschermania' - ha aggiunto il critico - cui è dedicata l'ultima sezione della mostra, dove proprio si dimostra come la cultura dell'epoca, a partire dalla cultura Hippy, prende l'opera di Escher, la trasfigura, la vira con i colori acidi... la fa rimbalzare nei luoghi più inconsueti, proprio perché c'era qualcosa nell'opera di Escher che parlava all'uomo in quanto tale". Tra le iniziative che Generali Valore Cultura propone in città, il 22 gennaio ci sarà una giornata di apertura gratuita della mostra a tutte le scuole e poi proprio Sergio Gaddi racconterà al pubblico il mondo dell'artista olandese. "I Racconti dell'arte del programma di Generali Valore Cultura - ha concluso Gaddi - sono una narrazione emotiva che affronta, non solo l'opera dell'artista, ma anche la sua vita. A Trieste i particolare ci saranno due occasioni straordinarie, a Palazzo Berlam, la sede storica di Generali, con finalmente la possibilità di aprire a tutti il percorso dei Racconti dell'arte". La mostra triestina, curata da Federico Giudiceandrea, resta aperta al pubblico nel Salone affacciato sul mare fino a 7 giugno 2020.