Rallysta

Lo schianto di Bossi Jr: licenziato

Il tuo browser non supporta il tag iframe

Non solo grane giudiziarie nel periodo nero della famiglia Bossi. E così, se si scopre che uno dei simboli dello scandalo leghista, Renzo detto il Trota, è un campione nell'incassare multe, ad ingrossare il fascicolo-motori della famiglia del Senatùr ci pensa anche Riccardo, pilota di auto da corsa, classe '79 e primogenito di Umberto, nato dal primo matrimonio del presidente del Carroccio con Gigliola Guidali. Riccardo avrebbe dovuto gareggiare sul circuito di Imola i prossimi 21 e 22 aprile: per lui si sarebbe trattato della seconda prova dell'anno nel campionato Superstars. Il patron della sua scuderia, però, ha detto basta. Al signor Gianni Giudici è bastata la prima performance del piccolo Bossi: "Tra me e Riccardo - ha spiegato - c'è un diverso modo di concepire l'attività sportiva. Per me si corre con un unico obiettivo, vincere. Lui forse la pensa diversamente". Lo schianto galeotto - Nella categoria Superstars gareggiano sportivi di livello, diversi ex piloti della ben più nobile Formula Uno, tra i quali Vitantonio Liuzzi e l'ex ferrarista ad interim Mika Salo. I piloti si cimentano nella guida di bolidi delle marche più celebri, dalle Jaguar alle Maserati, dalle Mercedes alle Audi. E ad essere costata caro a Riccardo è stata proprio la distruzione di uno di questi giocattoli. Era lo scorso primo aprile: la prima gara del campionato a Monza. Davanti a un pubblico di oltre 31mila spettatori, al quarto giro, il rampollo di casa Bossi, con la sua Bmw, è finito dritto dritto contro un muro. Ma a Riccardo non bastava aver perso parte del retrotreno e un pneumatico dopo lo schianto, e così ha ingranato la prima marcia ed è ripartito, aggravando il bilancio dei danni. Laconico il commento di Giudici: "Come ha guidato? E' ripartito senza una ruota, valuti lei". Insomma, tra il team manager e il figlio di Bossi è stata rottura, che è poi culminata con la separazione delle strade: Riccardo da una parte, il team dall'altra. "Ha cominciato tardi con l'automobilismo - ha chiosato Giudici -, e a Monza non ha avuto molto tempo per le prove. Deve però farsi un sereno esame di coscienza, e capire cosa vuole davvero da questo sport".