Addio maestro
Roma, morto Alessandro Alessandroni: il fischio più famoso del cinema western
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Alessandro Alessandroni, il fischio più famoso del cinema italiano, è morto all’età di 92 anni. Il compositore, multi strumentalista, arrangiatore e diretto di coro, diventato celebre grazie alla fischiatina nei film western di Sergio Leone, era nato il 18 marzo 1925 a Roma. Fin da ragazzino, si era avvicinato alla musica: aveva imparato, da autodidatta, a suonare la chitarra e il mandolino e ai tempi del liceo, aveva creato il suo primo complesso, con il quale girava balere e locali. Grazie alla sua capacità di apprendimento, aveva imparato a suonare rapidamente altri strumenti, tra cui il pianoforte, la fisarmonica, il sax, il flauto e il sitar, uno dei primi italiani a cimentarsi in questo strumento a corde. Si era diplomato al Conservatorio di Roma e aveva iniziato a lavorare per la casa di produzione cinematografica, Fonolux, ed è qui che aveva incontrato Nino Rota, che, senza perdere tempo, lo aveva richiesto subito nella sua orchestra. La fortuna di Alessandroni è arrivata proprio grazie a Rota e alla sua necessità di avere un motivo fischiato: Alessandroni aveva quindi deciso di mettersi alla prova e da quel giorno, i motivi fischiati sono diventati parte caratterizzante delle colonne sonore dei film western all’italiana. “Le mie parti fischiate sono sul pentagramma e guai a perdere l’intonazione e a sbagliare”, spiegava il maestro. Per la sua straordinaria capacità, Federico Fellini lo aveva soprannominato “il fischio”. Sono tante le collaborazioni che ha avuto nel corso degli anni, ma la più importante rimane quello con Ennio Morricone, avvenuta quasi per caso. Morricone aveva chiamato Alessandroni dicendogli: “Sandro vieni giù un momento in sala che c’è da fare una fischiatina”. Ed è così che si è poi arrivati alle colonne sonore di “Per un pugno di dollari”, “Il buono, il brutto e il cattivo” e “Per qualche dollaro in più”. Da anni, il maestro si muoveva tra l’Italia e il Sud Africa per concerti e celebrazioni ed ogni volta, era impossibile non chiedergli di eseguire il fischio, sempre perfettamente identico a quello del film.