Chi sa giocare, chi no
Matteo Renzi ad Atreju: "Ho sorriso quando Bechis...". Come umiliano Conte due volte
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"Ho sorriso quando ho sentito Bechis ricordarlo a Conte". Anche Matteo Renzi sale sul palco di Atreju, la festa di Natale di Fratelli d'Italia. Il leader di Italia Viva è l'ultimo dei protagonisti di sinistra a farsi intervistare all'evento organizzato da Giorgia Meloni a Roma, dopo Luigi Di Maio e Giuseppe Conte del M5s e poche ore dopo Enrico Letta del Pd. A differenza dei colleghi, l'ex premier gioca una partita in solitaria, decisamente critico contro la "deriva populista" del Partito democratico troppo succube dei 5 Stelle e sempre caustico nei confronti di Conte.
Renzi però smentisce, almeno a parole, chi lo vede schierato nell'altro campo, quello del centrodestra: "Io qui non mi sento a casa e questo lo dico anche per vostra tranquillità. Sono stato, sono e sarò da un'altra parte". Chissà che sulla partita più importante, quella del Quirinale, le strade e le strategie di IV, FdI, Lega e Forza Italia non possano però clamorosamente intrecciarsi di nuovo, come spesso accaduto in Parlamento nelle ultime settimane, mandando anche sotto la maggioranza in aula e isolando in modo clamoroso l'asse giallorosso.
Su Conte poi, come detto, Renzi non ha risparmiato altre perfide ironie. "L'elemento chiave è un po' più ampio e meno tecnico. Ciò che hanno detto Pera e Violante, due ex presidenti di Camera e Senato è straordinariamente affascinante. Ho anche sorriso quando Franco Bechis su questo stesso palco ha sottolineato a Conte che la sfiducia costruttiva in Italia c'è già". Il riferimento è a quanto accaduto qualche giorno fa, quando il direttore del Tempo ha messo in chiaro imbarazzo il leader dei 5 Stelle ricordandogli che a metterla in atto fu proprio Renzi, sfiduciandolo a inizio 2021 avendo già ben chiaro in testa chi mettere al suo posto a Palazzo Chigi, Mario Draghi. Altro che "sfiducia al buio".
"Se prendiamo la costituzione tedesca non è una cosa tecnicamente corretta - precisa Renzi -, ma è straordinariamente vero che le regole del gioco parlamentare sono queste e chi ci sa giocare ci gioca. Punto". Come dire: Conte asfaltato su tutta la linea.