La scommessona del Capitano
Matteo Salvini, "governo Draghi breve e limitato nel tempo". Il sospetto sulla "golden share" Lega: gioco, partita e incontro?
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"Breve e limitato nel tempo". Matteo Salvini vuole metterlo a verbale coi giornalisti: patti chiari e amicizia corta. Se la Lega entrerà nel governo di Mario Draghi (e l'idea già getta nel panico Pd e Movimento 5 Stelle) sarà "un esperimento". "Breve e limitato nel tempo", appunto, e "di carattere eccezionale". Nessuno ci veda insomma un Patto del Nazareno bis, né tantomeno lo paragoni a quanto accadde nel 2018, quando la Lega spezzo l'alleanza di centrodestra per allearsi con i 5 Stelle in una prospettiva "di legislatura". Progetto abortito dopo poco più di un anno, certo, ma che ha procurato alla Lega non pochi malumori tra gli alleati di Forza Italia e Fratelli d'Italia. Stavolta sarebbe diverso anche perché con la Lega, forse, ci sarebbero anche gli uomini di Silvio Berlusconi. Unica fuori alla partita Giorgia Meloni, all'opposizione.
"Per me è una sfida ipotizzare un governo con chi mi ha mandato a processo, in questo caso farei un tratto di strada per il bene del Paese con chi mi ha mandato a processo. Ma vado oltre l'interesse personale e di partito", ha spiegato Salvini all'esterno di Montecitorio, dopo aver incontrato il premier incaricato Draghi. E viene un (legittimo) sospetto: non è che Salvini abbia deciso di entrare in un governo "di unità nazionale" come chiesto dal presidente Mattarella, per vestire i panni del responsabile, ottenere il plauso delle industrie del Nord, una delle basi elettorali leghiste ottenendo per giunta la "golden share" (come l'ha definita Claudio Borghi) di poter decidere quando ritirare la fiducia, far cadere il governo e tornare alle urne? Scelta pericolosa, certo, e fatale nel 2019. Ma stavolta l'impressione è che Mattarella non avallerà più altre fantasiose formule per prolungare una travagliatissima legislatura.
"L'ho trovato in forma. Attento. Propositivo. È stata una mezz'ora densa", ha sorriso il leader leghista. "Abbiamo parlato di cantieri, di TAV, di ponte sullo Stretto di Messina, di Pedemontana, della Roma-Latina. Abbiamo parlato di ambiente. Bene la Green Economy e la difesa dell'ambiente, ma senza ideologia. Difendere l'ambiente non vuol dire chiudere le aziende, la Plastic Tax, la Carbon Tax. In questo momento la priorità è il lavoro", ha sottolineato ancora Salvini, lanciando messaggi che piovono nel campo di Pd e 5 Stelle come granate. "Penso che sia così anche per il professor Draghi. E prevenire il disastro dei licenziamenti del 31 marzo", ha aggiunto il leader del Carroccio. "I fondi dell'Europa sono prestiti che dovranno restituire i nostri figli. Con Draghi abbiamo parlato di soldi usati per lo sviluppo, per la crescita, per il sostegno alle imprese, al turismo, alla moda. Non per assistenza fine a se stessa o per calcolo elettorale. Noi ci siamo".