In diretta da Palazzo Chigi
Giuseppe Conte spiega il Dpcm Natale: "Coprifuoco e spostamenti vietati, c'è un unica deroga"
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"Il sistema è efficace, continueremo così". Giuseppe Conte illustra il Dpcm Natale ma soprattutto difende l'operato del governo, non senza polemiche personali. In diretta da Palazzo Chigi dalle 20.15, il premier blinda il sistema "a fasce colorate" con cui in queste ultime settimane il governo sta regolando le aperture e le limitazioni tra le regioni: "Ci sta permettendo di dosare i nostri interventi, le misure sono adeguate e proporzionate. Nel giro di un mese abbiamo piegato la curva dei contagi, attualmente l’Rt è 0,91. Stiamo evitando un lockdown generalizzato. Continuando in questo modo nel giro di un paio di settimane tutte le Regioni saranno gialle". Ma ci sono nuove misure, durissime, da giustificare, ad esempio i divieti di spostamento tra regioni dal 21 dicembre al 7 gennaio, e addirittura tra Comuni nei giorni superfestivi di Natale e Capodanno: "Siamo costretti a introdurre ulteriori restrizioni per le festività natalizie - spiega Conte -, la strada per uscire dalla pandemia è ancora lunga. La terza ondata potrebbe arrivare già in gennaio".
"Occorre impegno e attenzione: dovremo attendere il vaccino e le cure monoclonali. Sarà un Natale diverso da tutti gli altri, ma non meno autentico". Al di là della retorica già sentita decine di volte da marzo a oggi, Conte conferma il coprifuoco alle 7 per Capodanno, la chiusura degli impianti di sci, la quarantena per chi torna dall'estero. E la scuola: "Dal 7 gennaio ripartirà la didattica in presenza per il 75% degli studenti delle superiori, ci sono tutte le condizioni per un rientro in sicurezza". Ma è il tema degli spostamenti a tenere banco. "Voglio chiarire che nei casi di necessità sono compresi anche le iniziative di prestare assistenza ai non autosufficienti. Sempre consentito il rientro nel comune di residenza o dove si abita con continuità. Questo consentirà il ricongiungimento delle coppie". Per gentile concessione di Palazzo Chigi, s'intende.