L'intervista

Razzi racconta la Corea: "Mi ricorda la mia Svizzera"

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 "Oggi è cambiato tutto. Ci sono i semafori e le strade sono belle e molto pulite. Non si vede una cicca per terra. Sembra di essere nella Svizzera dell’Oriente. E poi fanno impressione i palazzi, i musei, ma c’è un traffico." Insomma Razzi è pronto a trasferirsi alla corte di Kim Jong-Un. E a chi gli fa notare che lì, in Corea del Nord, c'è una dittatura lui risponde sicuro: "Non è vero. Noi italiani facciamo tanto bla bla bla e in Corea i tedeschi fanno affari. Io lo ripeto sempre: non sentite le cazzate che dicono, andate e vedere e poi parlate".