Giallo a Palazzo Chigi

Bechis: Addio sconto sulle tasse, Matteo Renzi si è perso la legge di stabilità

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Giulio Bucchi

Martedì 20 ottobre il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha annunciato con un pomposo post su Facebook: "La legge di stabilità sarà presentata ufficialmente in Parlamento domani". Eppure l'indomani, mercoledì 21, non è arrivata. E nemmeno giovedì se ne è vista traccia. Possibile che il capo del governo italiano dica una bugia in una dichiarazione ufficiale? Non vogliamo nemmeno pensarci. Così mentre i gufi ne fanno uscire dieci e più versioni diverse sempre non ufficiali, ci siamo messi alla ricerca di quel testo. Probabilmente deve essere caduto a Renzi nei pochi passi che separano palazzo Chigi da Camera e Senato. O gliela ha rubata qualche furbacchione. Caccia dunque al colpevole. E qui parlano i primi sospettati. Secondo Cristina Bargero del Pd è tutta colpa dei "tempi tecnici", assai diversi dai tempi della vita reale. Quindi "domani" in linguaggio tecnico può volere dire altre cose. Riccardo Fraccaro di M5s è pronto a mettere la mano sul fuoco e a credere al furto della legge: "Renzi non dice mai bugie e non prende mai in giro gli italiani". Un imprenditore che passava di lì, Gianluca Comin della Comin & Partners, è sicuro di non averla vista e si professa innocente. Antonio Razzi sostiene che il problema è "nel passo da tartaruga" che caratterizza Renzi. Quindi è lento anche a fare pochi passi. Il verdiniano Luca D'Alessandro ha la soluzione del giallo: "Cercate nell'ufficio di Denis Verdini. E' lì, perché l'ha scritta lui...". L'ex di Sel Paolo Cento svuota le tasche per dimostrare la propria innocenza. E invita alla rivolta i parlamentari che non contano più nulla. Alla fine però la legge di stabilità non si trova e resta fantasma... di Franco Bechis