La polemica
Maria Elisabetta Casellati scrive a Roberto Fico: "Rispettate il Parlamento", l'allarme sul governo
Il tuo browser non supporta il tag iframe
Maria Elisabetta Casellati, presidente del Senato, è preoccupata per la lentezza, il modo spesso farraginoso di procedere con i lavori delle singole Camere, e la conseguenza di dibattiti ed esame dei testi legislativi strozzati poi dalla fretta che impone l' obbligatoria "navetta" delle leggi tra Camera e Senato. Lo scrive il Corriere della sera in edicola sabato 11 gennaio. "Il Parlamento va rispettato. I senatori e i deputati vanno rispettati: vanno ascoltate le loro idee e va difeso il loro diritto di esprimerle dai banchi dell' Aula", è stato il monito della presidente di Palazzo Madama. Un invito soprattutto al governo, in quell' occasione, che con la legge di Bilancio anche nel 2019 come nel 2018 si è presentato alle Camere in ritardo rispetto ai tempi fissati. La novità degli ultimi giorni però è che la Casellati si è rivolta direttamente - in privato - non più al governo, ma al presidente della Camera Roberto Fico. Inviandogli giovedì scorso una lettera in cui, garbatamente ma fermamente, si chiede al collega di favorire un più sollecito invio al Senato dei decreti legge all' esame di Montecitorio, per evitare che - pena la scadenza 60 giorni dopo l' emanazione da parte del governo -, il Senato sia costretto a convertirli in fretta e in furia, senza un adeguato dibattito. Per approfondire leggi anche: Elisabetta Casellati fa cadere il governo? La lettera si conclude con la certezza che con la reciproca collaborazione potrà essere realizzata la centralità del Parlamento che i presidenti delle Camere "sono tenuti a valorizzare e promuovere", come Casellati ha sempre detto. Un problema complesso che non può essere affrontato solo con richiami che sollecitano una volta una camera e una l' altra ma che, come appunto spiegava la Casellati nel suo discorso di Natale, necessiterebbe di "un nuovo patto etico e istituzionale" prima di tutto tra "governo e Parlamento", un' intesa fondata sui principi della Costituzione, sulla reciproca considerazione e sul rispetto dei ruoli e delle responsabilità verso i cittadini", un "vincolo morale - prima ancora che legislativo - a tutela del dialogo e di un confronto democratico che non può e non deve mai venir meno".