Il ribelle

Gianluigi Paragone, il dossier che fa tremare Luigi Di Maio: "Cosa succede se provano a cacciarmi dal M5s"

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Cristina Agostini

Il Movimento 5 stelle ora, così com'è, "non serve a nulla". Gianluigi Paragone, in una intervista a Il Giorno, promette battaglia: "Che cosa ci faccio oggi io nel Movimento? Io sono come Spirit, il cavallo selvaggio, e d'altra parte loro mi avevano preso per questo. Io sono oggi quello che loro erano alle origini e che ora non sono più perché il sistema li ha addomesticati...". I pentastellati proveranno a espellerlo e "forse ce la faranno pure, ma poi metterò in evidenza che il collegio dei probiviri è composto da persone che sono incompatibili, come la ministra Dadone che non può essere ministro e probiviro insieme, poi mi appellerò all'espulsione e a quel punto se la prenderanno comoda e io dovrò andare dal ministro della Giustizia Bonafede a dirgli che lui non è in grado di garantire tempi certi di giustizia neanche all'interno del Movimento. E se tutto questo poi non dovesse bastare, allora resterà sempre la giustizia ordinaria. Perché se tutti quelli che non hanno pagato, come, invece, ho fatto io, hanno disatteso la regola della rendicontazione non verranno espulsi, allora vorrà dire che tutto questo è solo una truffa". Leggi anche: Conte, la trappola per Di Maio nel silenzio generale: "In minoranza", rovinoso ribaltone a Palazzo Chigi Ora il M5s è spaccato in due, uno, quello dell'area progressista "si è accucciato ", l'altro "non sa di preciso dove andare e c'è ancora una terza parte che, come me, è rimasta alle radici di nucleo politico antisistema che a mio giudizio stava meglio con la Lega perché insieme rappresentavano meglio le forze antisistema. E poi su Di Maio, dice Paragone: "La forza di Luigi sta nel fatto che la sua debolezza è comunque più forte della somma delle debolezze di tutti gli altri. È per questo che non c'è alternativa oggi a Luigi anche se lui non controlla più i gruppi e di fatto non sa dove portare il Movimento. E perde progressivamente peso". Quindi, conclude Paragone, "questo governo può durare un giorno o tre anni, ma resta il fatto che il Movimento ha rinnegato se stesso. E io farò di tutto per metterli davanti a questo tradimento".