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Sardine, Paolo Mieli le atterra: "Loro in politica? Otterrebbero pochissimi voti e scomparirebbero in fretta"

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Caterina Spinelli

Per Paolo Mieli ogni stagione ha la sua proposta. Quest'anno ci sono toccate le Sardine, ma tranquilli, non andranno molto lontano. Quello capitanato da Mattia Santori "è un grande esercizio di democrazia, ma non dobbiamo aspettarci una costruzione politica". "In genere una cosa seria divide - Sulla stampa - spiega l'editorialista del Corriere al Fatto - ho letto lodi sperticate, ed esagerate, per questo movimento che assomiglia a molti che negli ultimi decenni hanno riempito le piazze: i girotondi, il popolo viola, i forconi, le lenzuola". Leggi anche: Sardine, Jasmine Cristallo tira in ballo la figlia di Salvini: "Mi batto anche per lei" Insomma, nulla di nuovo, anzi, "se facessero un partito otterrebbero molti meno voti di quelli attribuitigli da alcuni sondaggi e peraltro li sottrarrebbero alla parte che vogliono sostenere. Le sardine hanno dato la piazza a una sinistra che, a differenza della destra, ne era orfana. Se Bonaccini vincerà, le sardine avranno una parte del merito, in caso contrario credo non ne sentiremo più parlare". Più chiaro e schietto di così.