Strategie
Lucia Borgonzoni smaschera il gioco sporco di Bonaccini: "Si vergogna di Zingaretti e Renzi"
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Il ritornello del Pd per disinnescare la bomba Lucia Borgonzoni è ormai trito e ritrito: "Emiliani, il 26 gennaio si vota per lei o Stefano Bonaccini, non per Matteo Salvini". Il tema ormai è noto: la campagna elettorale per le regionali in Emilia Romagna è monopolizzata dalla presenza quasi perenne del leader della Lega, che mette in ombra anche la candidata governatrice. L'accusa però si può facilmente ribaltare, come ha fatto la stessa Borgonzoni dal palco del PalaDozza, di fronte a 6.000 sostenitori: "Sono orgogliosa del partito che rappresento e non mi vergogno affatto di Salvini - spiega la senatrice -, a differenza di qualcun altro che vuole nascondere Zingaretti e il partito di Renzi. Non è che se qualcuno si vergogna, mi devo vergognare anche io". Leggi anche: "Salvini lo sa, ha violato un luogo sacro". Pasquino, bandiera bianca: l'Emilia rossa capitola? Bonaccini ha già chiesto ufficiosamente ai vertici di Pd e Italia Viva di non intervenire in prima persona al suo fianco. In teoria, perché vuole mantenere il voto amministrativo e non politico, far pesare insomma solo e soltanto i suoi 5 anni di governo. In pratica, perché teme un devastante effetto boomerang, come accaduto qualche settimana fa in Umbria. D'altronde, la Borgonzoni ha alle sue spalle un altro sponsor importante, Giorgia Meloni, anche se la leader di Fratelli d'Italia giovedì sera non era con lei e Salvini: "Se saremo tutti insieme? Assolutamente sì - assicura il Capitano -. La Borgonzoni è candidata di tutto il centrodestra, e anche di tanti emiliano-bolognesi che si candideranno nelle liste civiche per sostenerla". Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev