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Giuseppe Conte sul Commissario europeo: "Deve cambiare le regole". Ma non chiude ad Angela Merkel

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Davide Locano

Il premier Giuseppe Conte, arrivato al vertice del consiglio Europeo, ha subito messo in chiaro che l'Italia intende appoggiare un nuovo presidente della Commissione europea che rimetta in discussione le regole: "Il nostro candidato ideale alla presidenza della Commissione Ue è quello che si predispone a cambiare le regole", ha premesso. Ovvio l'obiettivo: disinnescare la possibile procedure d'infrazione nei confronti del Belpaese. Dunque, sulla possibilità che venga scelta Angela Merkel, che secondo le indiscrezioni sarebbe in corsa, Conte ha affermato: "La cancelliera Merkel ha grande esperienza politica. L'ultima volta che ne abbiamo parlato non mi è sembrata disponibile". Parole che però non assomigliano a una netta chiusura, che era lecito attendersi. In precedenza, Conte aveva replicato direttamente all'Unione Europea circa la possibile procedura d'infrazione per debito eccessivo. La lettera, inviata ieri mercoledì 19 giugno dall'Italia, contiene un esplicito attacco agli altri paesi membri. In particolare il presidente del Consiglio ha preso di mira la Germania, da sempre favorevole all'austerità (se tocca agli altri). Leggi anche: Mario Monti durissimo con Giuseppe Conte "L'Italia - ha affermato Conte - con la sua forte specializzazione per la manifattura, è danneggiata negli sforzi compiuti per crescere a un ritmo più sostenuto che possa garantire un rapido declino del suo debito, se le politiche macroeconomiche di alcuni grandi partner sono prevalentemente dirette a conseguire ampi surplus di parte corrente e di bilancio, piuttosto che ad attivare politiche di investimento, di innovazione, di protezione sociale e di tutela ambientale". Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev E ancora: "L'Italia e l'Europa sono tanto più danneggiate se questi surplus istigano reazioni protezionistiche da parte dei nostri più importanti partner commerciali". Nella lunga missiva poi - inviata ai 27 paesi europei e a Jean-Claude Juncker - Conte ribadisce il pieno "rispetto del patto di Stabilità nel 2019" e per il 2020 prevede "un'ulteriore riduzione del deficit strutturale pari allo 0,2% del Pil".