Caso-Armando Siri

Luigi Di Maio frigna, la scenetta contro Matteo Salvini al CdM di giovedì

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Davide Locano

Giovedì, dopo la notizia dell'inchiesta ai danni di Armando Siri, un tesissimo Consiglio dei Ministri. Furibondo Matteo Salvini: "Guarda che così non si va da nessuna parte. Con gli insulti non risolvete nulla. Con gli attacchi personali non ottenete niente. Sappiate che Siri non si dimette, né ora né mai", avrebbe tuonato il leader della Lega contro il M5s, secondo la ricostruzione di Repubblica. A Reggio Calabria, a quel CdM, Luigi Di Maio ci è arrivato in ritardo. Prima, quando ancora era assente, lo scontro tra Giuseppe Conte e Salvini. Il primo: "Guarda che questa inchiesta è una cosa seria. Stiamo parlando di corruzione. Come puoi pensare che non ci siano conseguenze?". Netta la risposta del leader del Carroccio: "Ma di che stiamo parlando? Con questo atteggiamento state bloccando il Paese solo per le elezioni europee. Ma allora ditelo, ditelo che volete far saltare tutto". Leggi anche: Ecco quanto guadagna Di Maio: infuriatevi Poi però, prosegue Repubblica nella ricostruzione, a quel CdM il capetto politico M5s ci è arrivato. Comportandosi come un ragazzino, o qualcosa di simile. Già, perché nel corso dell'intera riunione non ha mai rivolto la parola al "collega" Salvini. Insomma, Di Maio fa i capricci e non gli parla più, almeno fino a quando Siri non si dimetterà. "Deve lasciare - ha intimato - non può reggere in questa situazione". Ma come detto, Salvini non ha alcuna intenzione di spingere il sottosegretario ai Trasporti al passo indietro. E nel frattempo, il presunto leader Di Maio resta muto. Al netto di questa scenetta, resta un dato di fatto: anche il rapporto personale tra Salvini e Di Maio è logoro, sfibrato. L'improbabile alleanza Lega-M5s si reggeva anche su quello, su un feeling che tuttosommato esisteva. Ma che ora pare definitivamente evaporato. Nel video (Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev), Luigi Di Maio che intima a Siri le dimissioni