L'editoriale
Armenia-Azerbaigian, Pietro Senaldi: "Occidente muto. Perché non difenderemo la democrazia armena"
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Il condirettore di Libero Pietro Senaldi sugli scontri tra Armenia e Azerbaigian: "Una guerra tira l'altra. Siccome la Russia sta perdendo, tutti i Paesi che si sono fatti proteggere da Vladimir Putin sono a rischio. In particolare, nottetempo, l'Azerbaigian ha attaccato l'Armenia, che ha chiesto aiuto a Putin ma il presidente russo non ha più niente con cui aiutare. L'Armenia però può stare tranquilla: il fronte occidentale invierà armi per respingere l'invasione degli azeri. Enrico Letta ora dirà che dobbiamo difendere la democrazia dell'Armenia e così diranno l'Inghilterra, la Germania, gli Usa. Perché d'altronde ricordiamo che l'Armenia è una terra martire, i suoi abitanti hanno subìto il più grande genocidio, a opera dei turchi, dopo quello degli ebrei. Adesso la loro democrazia è a rischio per l'invasione di un Paese islamico, sono un ex Paese sovietico che vuole difendere la propria indipendenza. Però io ci scommetterei che questa volta l'Occidente non dirà niente: vorrei capire il motivo. Perché per contrastare Erdogan si faceva proteggere da Putin? La verità è che la democrazia, basta spostarsi di 400 chilometri, è non è più un valore da difendere. Di certo dopo aver rinunciato al gas russo non possiamo perdere anche quello azero... Gli armeni possono attaccarsi al tram".