Nuove rotte commerciali
Regione Piemonte, Fabrizio Ricca: "Maggiori risorse e più autonomia. Così il territorio aiuta le imprese"
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Paola Natali intervista per Libero Tv l'assessore all'Internazionalizzazione, Rapporti con società a partecipazione di Regione Piemonte Fabrizio Ricca e Sandro Iacometti, caporedattore Economia di Libero. Parliamo di imprese e internazionalizzazione: "Quando le istituzioni decidono di lavorare insieme con le imprese è creare rapporti solidi e canali dove far transitare merci e business, soprattutto attraverso canali che non erano stati presi in considerazioni. Regione Piemonte ha deciso di accompagnare le aziende verso mercati inesplorati", spiega Ricca. Commenta Iacometti: "Questo compito non può però essere caricato solo sulle regioni: ci deve essere una politica nazionale dell'internazionalizzazione, i territorio da soli non possono avere successo". "Sono d'accordo", analizza Ricca, "Regione Piemonte tra due settimane aprirà una sede in Israele per dar sfogo alle start-up italiane: la situazione ci sta obbligando a cambiare il lato del mondo cui guardare". "Va tutto ridisegnato", dice Iacometti, "i corridoi internazionali nei quali eravamo abituati a viaggiare vanno modificati. Ma serve un coordinamento nazionale per capire a quali Paesi si può andare a bussare. Un lavoro di squadra in questo momento è fondamentale". Regione Piemonte si è mossa in questa direzione: "Se il governo però ci desse maggiori risorse e desse più libertà alle regioni", sottolinea Ricca, "avremmo possibilità ancora più vaste". "Spero che la campagna elettorale non interferisca con questi processi", aggiunge Iacometti, "che riguardano le imprese, le famiglie, i territori. Non sono cose da risolvere con ideologie. Dal punto di vista dell'autonomia: certo le regioni dovrebbero essere lasciate più libere possibili di mettere in atto strategie efficaci per le loro imprese. E quanto del Pnrr è stato dedicato a questa tematica?". Risponde Ricca: "Del Pnrr abbiamo dedicato una parte importante alla Cittadella dell'Aerospazio, ma siamo in ritardo per esempio con i fondi europei '21-'27...".