ARTèRumore
Dalla “street art” al fenomeno degli “storici di strada”: Massimiliano Smeriglio e l’identità che salva le periferie. “Ma a Roma servono i poteri speciali”
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Massimiliano Smeriglio, europarlamentare, coordinatore della Commissione per la cultura e l'istruzione del Parlamento Europeo, è ospite di questa nuova puntata di Art’èRumore. Nel salotto di LiberoTv si è parlato di beni culturali, della “comunità” europea, di come la guerra “mangerà - se continua e continuerà - l’intera economia Ue”, dei “poteri speciali di cui Roma non può più fare a meno”. “Ogni capitale, distretto federale capitale, ha norme, regole, potenza legislativa che a Roma non è mai stata concessa”, ha puntualizzato Smeriglio sottolineando che “i governi nazionali dovrebbero essere un po’ più generosi con Roma: non dal punto di vista delle risorse, ma degli strumenti legislativi per modificare lo stato di cose”. Da parte sua, però, Roma è riuscita a trasformare alcune periferie e alcuni storici quartieri popolari in semi di cultura. “Questo perché”, spiega Smeriglio che è anche autore del romanzo in libreria “Se bruciasse la città” (Perrone Editore), “i rioni, i quartieri popolari hanno una piazza, hanno il municipio, hanno la chiesa, hanno una storia e quindi producono una identità. Le periferie più problematiche”, sottolinea, “sono quelle che hanno anche un problema d’identità”. E a proposito di identità, Smeriglio, fa notare che a Roma, in questi ultimi venti anni”, aggiunge l’europarlamentare, “si verifica un fenomeno curioso con tantissimi storici di strada, storici orali che, innamorati della storia del proprio quartiere, ne ricostruiscono la memoria fuori dai circuiti formali, ufficiali. È un fenomeno molto bello”. Altro importante e significativo intervento nella Capitale è quello che riguarda Tormarancia, una ex borgata che sta vivendo un vero e proprio rinascimento con il progetto di street art: “Welcome to Shanghai”. (Guarda qui la puntata di ART'è) “Tormarancia è un museo a cielo aperto, ma”, fa notare Massimiliano Smeriglio che è stato anche presidente dell’Undicesimo Municipio di Roma, ora Ottavo, “lì c’è stata la capacità di coinvolgere gli abitanti, i cittadini”. Spiega l’europarlamentare che il progetto “non è stato fatto calare dall’alto come se fossimo dentro un approccio antropologico del rapporto centro periferia - ci sono gli indigeni e arrivano i creativi. A Tormarancia no”, puntualizza. “È stato fatto un lavoro di valorizzazione e di coinvolgimento”. Appuntamento a sabato prossimo con Art'èRumore alle ore 15 (in replica su LiberoTv domenica alle 14 e su Beconomy.it).
Guarda qui la puntata precedente di ART'èRUMORE: "Odessa rischia le bombe e la speculazione edilizia". Ugo Poletti, appello a Franceschini: "Così si distrugge una città"