Contro la delocalizzazione
Regione Piemonte, cultura umanistica e formazione: l'eccezionalità dell'artigianato italiano
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Paola Natali intervista per Libero Tv Andrea Tronzano, assessore al Bilancio ed Attività produttive della Regione Piemonte, e Danilo Rasero, titolare Rasero Plastomer Engineering. Parliamo di imprese piemontesi: “Arrivano altre risorse, tra Pnrr e i fondi della nuova programmazione 2021-27: nel 2023 inizieranno i bandi, li stiamo scrivendo e per questo abbiamo ascoltato imprese, artigiani, associazioni di categoria”, spiega Tronzano. Rasero, artigiano, racconta che cosa vuol dire rimanere sul territorio: “Sta diventando sempre più l’unica possibilità di lavoro a lungo periodo che possa consentire di emanciparsi sia dalla grande distribuzione sia dal punto di vista industriale perché non si corre il rischio della delocalizzazione. Per questo gli artigiani devono essere tenuti in grande considerazione. I guadagni vengono reinvestiti sul territorio, a differenza della grande distribuzione”. Come valorizzare le aziende artigiane? Risponde Tronzano: “Dobbiamo pensare al ricambio generazionale e al credito. Dopo due anni di Covid non è pensabile che le nostre aziende continuino a indebitarsi. Infine, gli investimenti e la formazione. Dobbiamo far capire che il lavoro artigiane è un lavoro dignitoso e che fa guadagnare. Gli Itis devono andare a pieno regime: rispetto alla Germania siamo in microbo ed è un retaggio culturale di cui dobbiamo liberarci”. Rasero parla di formazione scuola/lavoro: “Abbiamo avuto esempi tragici, ma la formazione va fatta in azienda. Dobbiamo potenziare le aziende nel periodo del tirocinio, e consentire ai giovani di non guadagnare una miseria. Noi per fortuna non siamo la Germania, abbiamo una formazione umanistica, qualità diverse dai francesi e dai tedeschi che abbiamo costruito nei secoli. Dobbiamo creare a scuola menti pensanti che troveranno poi soddisfazione nel mondo dell’artigianato”.