Hausbrandt cafè, Martino Zanetti: "L'Italia come il Messico. Ma i giovani abbiano coraggio"

Il tuo browser non supporta il tag iframe

Paola Natali intervista per Libero Tv il condirettore di Libero Pietro Senaldi e Martino Zanetti, presidente di Hausbrandt cafè, che conta la quota più alta di dirigenti donna in Italia. Che cosa vuol dire oggi fare impresa e com’è cambiato il mestiere negli anni? “La burocrazia ha soffocato l’impresa”, risponde Zanetti, “quando io cominciai ci volevano sei mesi per aprire un’azienda, oggi servono minimo tre anni. Questo spegne la volontà di fare, la fantasia, per chi comincia è difficilissimo, per chi continua è come guidare una barca in secca. Non si può fare impresa senza poter progettare almeno i successivi sei mesi. E in questo panorama non incide la guerra”. Secondo Senaldi: “Il primato della politica sull’economia è il contrario del libero mercato. Perché è l’economia che permette di essere liberi. Io volevo anche affrontare il tema della giustizia, visto che tra pochi giorni ci sarà il referendum: la giustizia, insieme con la burocrazia, è spesso un freno per coloro che vogliono investire in Italia…”. Zanetti cita Carlo Nordio “che è molto deluso dalla magistratura, che è in una sorta di paralisi. Non credo che ci siano magistrati che fanno il contrario del loro dovere, ma c’è un rallentamento”. Per quanto riguarda i giovani “l’imprenditore sano è il futuro dei giovani”, sostiene Zanetti, “che devono avere coraggio, non mollare e non scappare dall’Italia. Di politici in Italia non ne vedo, e come periodo storico siamo simili al Messico, dove per venti, trent’anni non hanno votato. Non so chi voterei se dovessi andare a votare. E i giovani sono esasperati da questo contesto storico e sociale. Ma non bisogna mollare, una reazione ci sarà e mi auguro che non sia come quella messicana”.