Verso il richiamo?
Pietro Senaldi e Fabrizio Pregliasco, "cosa faremo con le dosi di vaccino non usate"
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Paola Natali intervista per Libero Tv Fabrizio Pregliasco, virologo e presidente dell’Anpas, e il condirettore di Libero Pietro Senaldi. “Siamo in una fase di transizione, dalla pandemia all’endemia”, spiega Pregliasco descrivendo la situazione sanitaria, “il virus c’è ancora, con nuove varianti che ci inquietano e che sembra stiano scappando dalla capacità protettiva del vaccino. Dobbiamo andare avanti con cautela, le mascherine vanno mantenute soprattutto per i soggetti fragili”. Secondo Senaldi “la mascherina è un mezzo di protezione per la classe politica: se riconoscono per strada il ministro Speranza dovranno aumentargli la scorta. Il virus sta cambiando, noi abbiamo tre dosi di vaccino testato però per varianti precedenti. Anche la quarta dose sarà per varianti precedenti?”. Risponde Pregliasco: “La quarta dose non è per ora suggerita a tutti, questa fase per anziani e fragili resta pericolosa. Per il resto della popolazione, il vaccino anti-Covid diventerà probabilmente un richiamo una volta l’anno, in parallelo alla campagna anti influenzale, con andamenti ciclici. Per quanto riguarda gli effetti collaterali del vaccino, ammettiamolo, ci sono. La vaccinazione si fa in salute: questo è il guaio del siero, al contrario di altri medicinali che si prendono quando si sta male, e il gioco vantaggi/svantaggi è immediatamente efficace. La scelta di obbligatorietà”, prosegue Pregliasco, “è stata di utilità per la sanità pubblica. Tutti gli Stati, salvo la Cina che cerca ancora l’approccio “rischio zero”, hanno scelto di mitigare la presenza del virus”. Aggiunge Senaldi: “Le fiale che ci rimangono, e che ci costa mantenere, punteremo a usarle nell’autunno per non sprecarle? Visto che abbiamo speso dieci euro per ciascuna…” – “Ma no”, risponde il virologo, “vaccineremo con i nuovi sieri. E il costo per mantenere le dosi che conserviamo è sostenibile”.