L'editoriale

Ucraina, Vittorio Feltri: "Ecco perché non ci sarà la guerra atomica"

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Vittorio Feltri, direttore di Libero, dedica il suo video editoriale di oggi alla guerra in Ucraina, che "ogni giorno offre degli spunti raccapriccianti". "Siamo tutti d'accordo nel volere che cessino i combattimenti, ma soprattutto le stragi", dice Feltri facendo notare che "molti hanno il terrore che possa scoppiare una guerra nucleare". "Tutto è possibile, non si può escludere niente", commenta il direttore, "però un minimo di ragionevolezza la riconosco a tutti i governanti anche a quelli peggiori i quali sanno benissimo che una guerra nucleare produrrebbe tali disastri da rendere quasi impossibile una ripresa della vita umana a livelli decenti". "Chi ha interesse a far una guerra nucleare? Proprio non lo immagino pertanto tenderei a escluderla". Feltri, però, fa anche una considerazione: "È completamente inutile inviare degli aiuti in termini di armi all'Ucraina perché questo significa dare agli ucraini dei mezzi per continuare questa guerra che è destinata a finire con la vittoria - scusate la parolaccia - dell'Unione Sovietica". "E poi", tuona Feltri, "i pacifisti che per essere pacifisti inviano delle armi si contraddicono leggermente". "Dovremmo mandare degli aiuti, sì, a quella popolazione perché riesca a sopportare i combattimenti", puntualizza il direttore, "soprattutto ospitare i profughi che fuggono dalla loro patria che sta andando a fuoco, ma fornire loro delle armi per continuare a combattere una guerra destinata a finire male per l'Ucraina mi sembra una follia".  "Quello che dico io conta quasi niente", conclude Feltri, "ma speriamo che un minimo di buon senso sfiori anche il cervello del capo dell'Ucraina e specialmente quella di Vladimir Putin che mi sembra un po' alterata ultimamente".