Voci dal Palazzo

Cannabis, Maurizio Gasparri a Carioti: "Comitati del no contro il referendum, spiegheremo alla gente che è cultura di morte"

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Con ogni probabilità la prossima primavera gli italiani saranno chiamati a votare un referendum per consentire la legalizzazione della cannabis. Questo perché il nuovo sistema di raccolta firme on line è stato usato dalle associazioni antiproibizioniste con grande successo. Quel mezzo milione di firme necessarie sarà raggiunto con ogni probabilità e in maniera relativamente semplice. Su questo, Fausto Carioti, vicedirettore di Libero, intervista il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che ha già annunciato che c'è una fitta rete di politici, associazioni, di operatori del settore pronti a mobilitarsi per spiegare agli italiani che quanto chiesto nel quesito è profondamente sbagliato. "Che farete, senatore", chiede Carioti. Risponde Gasparri: "Faremo i comitati del no perché la depenalizzazione della cannabis può avere conseguenze negative". E spiega: "Già oggi si può uscire prima dal carcere se si accetta un percorso di recupero in una comunità e poi eliminare anche il sequestro della patente può creare dei problemi. Quante volte ci siamo scandalizzati per l'autista della gita scolastica che in preda alla droga o altre sostanze ha determinato incidenti? Qui", prosegue il senatore azzurro, "si vuole facilitare la circolazione di droghe in qualsiasi modo: sono stati battuti nel passato, saranno battuti anche in questa occasione". "La cultura della droga è una incultura", puntualizza Gasparri, "la difesa della vita, la prevenzione, il recupero di chi vive ogni forma di dipendenza è una scelta che prevarrà anche questa volta". Carioti fa notare a Gasparri che "bisogna dare atto alle associazioni di aver usato con grande successo il sistema di raccolta di firme on line per chiedere il referendum abrogativo. Quel mezzo milione di firme può essere raggiunto molto facilmente". Poi la domanda: "Intendete usarlo anche voi, per esempio, per abrogare il reddito di cittadinanza?".  Risponde Gasparri: "La modernità deve essere praticata da tutti, a volte poi si cavalca l'algoritmo come fanno molti politici e si ottiene un successo. Attenzione, però", avverte il senatore, "i referendum molti anni fa furono moltiplicati, Marco Pannella ne faceva talmente tanti senza i mezzi elettronici, e per molto tempo i referendum non raggiunsero il quorum dei partecipanti. Il referendum abrogativo funziona se più della metà degli elettori va a votare. Quindi bisogna evitare l'abuso dello strumento referendario altrimenti ci sarebbe la crisi elettronica dall'abuso di spid come ci fu per l'abuso delle firme". "La sua sfida, però, è mirata", dice Gasparri spiegando che "il reddito di cittadinanza va abolito usando quei soldi per i veri poveri, per gli anziani con pensioni al minimo, per chi ha bisogno non per i furbetti. Noi siamo contrari a quella formula, non siamo contrari a delle politiche sociali correttamente orientate". "Vedremo se la sua proposta può essere praticabile", conclude l'azzurro.