Nuovi media
Gianluigi Ballarani spiega la guerra dei social per accaparrarsi i creatori di contenuti
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Gianluigi Ballarani, imprenditore e prof all'università di Pavia, in questo nuovo video per LiberoTv parla di Facebook che ha stanziato 1 miliardo di dollari per i creatori di contenuto delle proprie piattaforme, i cosiddetti creators. Quello di Facebook è un programma su invito per utilizzare delle specifiche funzionalità su Fb e su Instagram oppure per raggiungere determinati obiettivi. Questa non è la prima offerta economica fatta da aziende per attrarre creatori di contenuti: la scorsa estate lo stesso Mark Zuckerberg, il Ceo di Facebook, ha creato delle offerte per attrarre i più grandi tiktoker al mondo proprio in occasione del lancio di Reels che è la copia fatta su Instagram di TikTok. TikTok non è rimasta a guardare e infatti ha risposto lanciando un fondo per creators di 200 milioni di dollari. Con lo stesso obiettivo Snapchat ha messo in palio un milione di dollari al giorno per far utilizzare ai creatori di contenuti Spotlight che è esattamente la copia di TikTok come i Reels di Instagram. Ma il vero problema per piattaforme come Facebook e Instagram, sottolinea Ballarani, è nel prodotto: non sono infatti pensate per includere i creatori di contenuti nella propria economia. Al contrario piattaforme come TikTok e Youtube hanno capito prima l'importanza dei creatori di contenuti costruendo dei prodotti che supportano la monetizzazione dei creators nella loro progettazione. Ovviamente un miliardo non è uno gioco, non è uno scherzo, ma questa somma potrebbe essere troppo piccola o arrivare troppo tardi per salvare questa emorragia di creators che si sono spostati nelle altre piattaforme. Nel frattempo TikTok è stata la app più scaricata nella prima metà del 2021 ed è stata la prima app, non di proprietà di Facebook, a superare i 3 miliardi di download nel mondo proprio a luglio 2021. Quello che stiamo vedendo è che ormai quella delle piattaforme è una guerra a chi si accaparra i creators e le funzionalità sono dei "copia-incolla": la start up trova la funzionalità che diventa virale e tutte le altre in automatico la copiano. Chi vincerà lo vedremo.