ART'è

Dipingevano nel Cinquecento e nel Seicento, ma erano già donne moderne

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A Palazzo Reale è pronta per essere aperta al pubblico, non appena la pandemia lo consentirà, la mostra "Le Signore dell'Arte": una importate rassegna dedicata alle più grandi artiste vissute tra ’500 e ’600: Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni e molte altre meno conosciute. Nicoletta Orlandi Posti l'ha visitata in anteprima e in questa nuova puntata di ART'è ce la racconta insieme al curatore Alain Tapié. L'esposizione si apre con la "Pala della Madonna d’Itria" di Sofonisba Anguissola - appena restaurata ed esposta per la prima volta - e si conclude con la "Maddalena di Sursock", opera di Artemisia Gentileschi danneggiata nell’esplosione al porto di Beirut dello scorso 4 agosto. Nel mezzo 130 opere di 34 artiste che dimostrano un’intensa creatività tutta femminile, in un singolare racconto di appassionanti storie di donne già “moderne”. Figlie, mogli, sorelle di pittori, monache, la mostra presenta non solo la grandiosa abilità compositiva di queste artiste, ma tramite il racconto delle loro storie personali, guarda al ruolo rivestito da loro nella società del tempo, al successo raggiunto da alcune, alla loro capacità di sapersi relazionare, distinguersi e affermare trasformandosi in vere e proprie imprenditrici, di sapersi confrontare con i loro ideali e diversi stili di vita. Ecco allora gli autoritratti volitivi come segno della consapevolezza del loro ruolo di artiste; i ritratti di intensa penetrazione psicologica, le eroine dell’antichità come esempi di ribellione e forza d’animo; le scene religiose e mistiche che riflettono il complesso dibattito del tempo; le composizioni simboliche di fiori, frutti e animali che rivelano i loro più intimi pensieri. Curata da Anna Maria Bava, Gioia Mori e Alain Tapié, la mostra è accompagnata da un catalogo Skira: chi vuole averne un’anteprima non resterà deluso dal volume completo dal punto di vista scientifico e iconografico.

 

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