Applausi dalla maggiranza

Almasri, Carlo Nordio gela così Angelo Bonelli: "Le ha lette le carte?"

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Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, oggi 5 febbraio alla Camera riferisce sul caso sulla vicenda del comandante libico Almasri, accusato di crimini contro l'umanità e rilasciato dalle autorità italiane. In Aula c'è stato un duro botta e risposta tra il ministro della Giustizia e il deputato Angelo Bonelli (Avs) mentre il Guardasigilli citava in Aula le date relative alle carte e alla richiesta di arresto della Cpi su Almasri. Bonelli è intervenuto per correggere il ministro.

"La cosa che più mi stupisce è che non avete letto le carte", ha replicato Nordio. "Le ha lette le carte Bonelli?". Il deputato ha ribattuto: "Sì". Durante il discorso del ministro ci sono state contestazioni da parte dell'opposizione. La notifica del fatto che era indagato è "pervenuta il giorno prima del giorno in cui era fissata la comunicazione in Parlamento". Lo ha affermato oggi 5 febbraio il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nell'informativa urgente del governo, alla Camera dei deputati, in merito alla richiesta di arresto della Corte penale internazionale e successiva espulsione del comandante libico Najeem Osema Almasri Habish, aggiungendo che ciò "ha determinato un momento di riflessione sia in ossequio all'indipendenza e alle prerogative della magistratura" sia relativamente alla mia "posizione di indagato".

Nordio in Aula ricorda che la notifica del fatto che era indagato è "pervenuta il giorno prima del giorno in cui era fissata la comunicazione in Parlamento", aggiungendo che ciò "ha determinato un momento di riflessione sia in ossequio all'indipendenza e alle prerogative della magistratura" sia relativamente alla mia "posizione di indagato". "Prima di entrare nel merito della vicenda, devo informare che il giorno 28 gennaio alle ore 16:50 è stato consegnato al sottoscritto un'informativa ai sensi dell'articolo 335 del Codice di procedura penale dalla quale si evince che Carlo Nordio è indagato per i reati di favoreggiamento e omissione di atti d'ufficio. La qualità di indagato, iscritto nel registro citato, è sottolineata in grassetto nella informazione ricevuta", afferma il ministro della Giustizia. "L'ho vista con una certa tenerezza questa sottolineatura perché avendo fatto per 40 anni il pm - continua - so benissimo che se sei iscritto nel registro 335 sei persona indagata, non iscritta all'associazione dei bocciofili".