Il caso
Ilaria Salis, lo sgomento del padre: "Spiazzati dalle parole del ministro ungherese"
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Erano un centinaio le persone che ieri sera 28 febbraio a Milano hanno partecipato alla fiaccolata in sostegno di Ilaria Salis, la maestra di Monza detenuta in Ungheria perché ritenuta colpevole di un'aggressione ai danni di un neonazista. Al corteo, partito da via Festa del Perdono, era presente anche Roberto Salis, padre di Ilaria, che si è detto rammaricato e spiazzato dalle parole espresse oggi dal ministro degli Esteri ungherese: “L'Ungheria dice che praticamente mia figlia è giusto che sia in carcere perché ha commesso dei reati gravissimi ed è giusto anche che sia condannata. Tutto questo contravvenendo in pieno a quelle che sono le regole normali di una democrazia in cui tendenzialmente il potere esecutivo non interferisce con il potere giudiziario”, ha spiegato Salis.
"Però ce li siamo presi noi e non è che sono arrivati loro, ormai ce li abbiamo e dobbiamo conviverci, insomma, bisognerebbe anche cercare di trovare delle strade per convivere un pochino diverse”, ha concluso. La fiaccolata, conclusa in piazza Missori, è stata organizzata dal Comitato llaria Salis, Amnesty International, Anpi Comitato Provinciale di Milano, Antigone Lombardia, Arci Milano, Lodi, Monza Brianza, Associazione Enzo Tortora Radicali Milano, Camera del Lavoro, Casa Azul, I Sentinelli Milano, Memoria Antifascista, Partito della Rifondazione Comunista Milano, Partito Democratico Milano Metropolitana.