Carlo Fidanza: "Tempo di bilanci, la doppia morale della sinistra non muore mai"

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L'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Carlo Fidanza si guarda alle spalle e in un video ripercorre il 2023: "Fine anno, tempo di bilanci. E allora mi sono chiesto: come sta la democrazia nel mondo? A sentire i soliti noti in Italia è ovviamente sotto attacco perché governa la destra di Giorgia Meloni, ma a queste idiozie non credono più nemmeno loro. Intanto in Europa la situazione sta degenerando. In Spagna, pur di rimanere al governo, Sánchez ha fatto carta straccia della costituzione per comprarsi i voti dei separatisti catalani, sottomettendo il potere giudiziario alla politica e garantendo ai secessionisti concessioni tali da mandare in frantumi in pochi anni una delle più antiche nazioni del nostro continente. In Polonia invece, appena arrivato al governo, “l’europeista” Tusk ha spento il segnale della tv di Stato e poi l’ha messa in liquidazione per liberarsi dei giornalisti di destra. Metodi da Germania Est, eppure nessuno ne parla".

Poi uno sguardo verso Occiedente: "Dall’altra parte dell’oceano non va molto meglio, anzi: una parte dei Democratici sta cercando di impedire a Trump di candidarsi addirittura alle primarie del suo partito". Infine l'affondo: "Domanda retorica: ma la “stampa democratica” e gli opinionisti di regime che per anni ci hanno ammorbato con lo “stato di diritto”, quelli che hanno inventato addirittura un nuovo termine - democrature - per denunciare il pericolo di democrazie formali che si trasformavano in dittature, gli stessi che oggi in Italia protestano contro inesistenti “leggi bavaglio”, dove sono finiti? Perché tacciono? Perché il bavaglio (rosso ovviamente) non se lo tolgono e non cominciano a raccontare cosa sta avvenendo, non dico in Cina, a Cuba o in Nicaragua, ma in solide democrazie occidentali, quando a vincere le elezioni sono i “buoni”? La risposta a queste domande è fin troppo facile, amici: la cara vecchia “doppia morale” della sinistra non muore mai, l’hanno imparata nelle sezioni del PCI, l’hanno coltivata nei salotti radical chic, e continua ad avvelenare la nostra società. Ma continua anche ad alimentare la nostra sete di verità e di libertà che, per loro sfortuna, non si spegnerà mai!"