Il caso
Rom vende le figlie per le nozze, arrestato. Prima applicazione del Codice rosso di Matteo Salvini
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Un bosniaco di etnia rom è stato arrestato dalla polizia di Pisa con l'accusa di reiterate violenze, lesioni, segregazioni nei confronti delle due figlie, una delle quali da poco maggiorenne. Le violenze, che risalgono sin dalla minore età per una delle due, non si limitavano a calci, pugni e pratiche umilianti, come quella del taglio dei capelli, ma spesso consistevano in veri propri periodi di segregazione nelle roulotte, dove le ragazze venivano cibate a pane e acqua. L'uomo voleva impedire alle due ragazze di frequentare i loro fidanzati, diversi da quelli che lui aveva prescelto per loro, ovvero due cugini del campo, con le cui famiglie lo stesso aveva già intavolato una trattativa, chiedendo e ottenendo del denaro in cambio dell’assenso al matrimonio con le figlie. L'uomo è ritenuto responsabile di sequestro di persona, maltrattamenti, calunnia e costrizione e induzione al matrimonio, reato, quest’ultimo, introdotto dal cosiddetto Codice Rosso contenuto nel Decreto sicurezza di Matteo Salvini e che costituisce il primo caso in Italia di esecuzione di una custodia cautelare in carcere. Allora la sinistra criticò la misura, Lucia Annibali del Pd lo definì "un testo assolutamente insufficiente, insostenibile, dunque inefficace. Avevo seguito già alla Camera il percorso di questo provvedimento un percorso difficile perché aveva risentito dei disequilibri delle forze di maggioranza. La Lega, con la Bongiorno ha voluto imporre a tutti noi, dunque anche al Movimento Cinque Stelle che poi ha dovuto elemosinare degli emendamenti, il suo provvedimento e questo ha inficiato tutti i lavori. Il testo era blindato". Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev