Scontro

Sea Watch soccorre immigrati in Libia, Matteo Salvini: "Atto di pirateria fuorilegge"

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Davide Locano

Nuovo durissimo scontro tra la nave della missione Sea Watch e Matteo Salvini. L'equipaggio della ong tedesca fondata al termine del 2014, infatti, ha soccorso 52 immigrati clandestini che si trovavano su un gommone a circa 47 miglia dalle coste di Zawiya, in Libia. Il gommone stava facendo rotta verso le coste europee, ossia italiane. L'annuncio è stato dato dalla stessa Sea Watch su Twitter: "Questa mattina, alle 9.53, l'aereo di ricognizione Colibri aveva avvistato l'imbarcazione, informando le autorità competenti e la nave". Dunque, l'affondo contro la guardia costiera libica, che aveva comunicato di aver assunto il coordinamento della vicenda: "Giunti sulla scena, priva di alcun assetto di soccorso, abbiamo proceduto al salvataggio come il diritto internazionale impone. Tutti i naufraghi si trovano a bordo dell'imbarcazione", ha concluso la Ong. A stretto giro di posta, le durissime parole di Salvini: "Un atto di pirateria fuorilegge", ha chiosato il ministro dell'Interno. "Non rispettando le indicazioni della Guardia costiera libica, è l'ennesimo atto di pirateria di un'organizzazione fuori legge"  ha tuonato Salvini del salvataggio operato dalla ong. "È evidente il collegamento tra scafisti e alcune ong. Probabilmente solo qualche procuratore non se ne accorge, ma il resto del mondo sì". "Non finiranno in Italia - ha aggiunto - anche perché ora nel decreto sicurezza bis che abbiamo approvato ieri c'è una norma che prevede la confisca dei mezzi pirati che non rispetta leggi e indicazioni. A parte che son due tre volte che l'hanno fermata e l'hanno rilasciata, chiedete in Procura perché... Io non faccio il procuratore", ha concluso il vicepremier. Leggi anche: "Li guardano affogare": Sea Watch, sfregio alla Marina italiana Nel video (Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev) Salvini assicura: "Confisca delle navi Ong se trasgrediscono le regole"