Risposta alla sinistra
Immigrazione, due soldati fermano uno straniero con le maniere forti. Il ministro Trenta: "Ben fatto, grazie"
Due militari hanno usato le maniere forti contro un immigrato, fermato fuori dalla metro di Rebibbia a Roma. Il video, che risale al 14 maggio ma che è stato pubblicato dal sito Fanpage in queste ore, è diventato subito un caso con molti, soprattutto a sinistra, che hanno contestato i metodi brutali dei soldati, ma per una volta il Ministero della Difesa si è schierato con i protagonisti. I due militare, ha spiegato il ministro Elisabetta Trenta su Facebook, "hanno agito con massimo impegno per garantire la sicurezza dei cittadini". Nel video lo straniero urla e uno dei due soldati lo riprende così: "Mi fai schifo con questo sangue". C'è però, spiega la Trenta, qualcosa che non è stato ripreso dal telefonino del passante. "L'immigrato si è ferito cadendo nella fuga e gli è stata trovata addosso della droga". Non sono stati i soldati, dunque, a ferire il fermato. "Lo stato Maggiore della Difesa e dell'Esercito mi hanno già fornito ogni elemento, dietro mia richiesta, con la massima tempestività, e sul quale ho chiesto al mio staff di sviluppare ulteriori verifiche affinché venisse accertata la verità dei fatti. Ebbene, apprese tutte le informazioni, i nostri due militari hanno agito con massimo impegno per garantire la sicurezza dei cittadini". "Il cittadino in questione - spiega ancora il ministro della Difesa - era in compagnia di un'altra persona; di fronte a un comportamento sospetto dei due gli è stato intimato l'alt per un controllo. Le due persone hanno ignorato l'alt e sono fuggite; una di loro, quella che compare nel video, durante la corsa è caduta provocandosi una ferita alla testa. Ferita, dunque, che non è scaturita da alcuna colluttazione, come invece qualcuno ha scritto". Una volta bloccato il sospetto, i militari hanno chiamato un'ambulanza. "Io non sento di biasimarli, al contrario, sento di ringraziarli! - conclude la Trenta -. Come si evince dal video, c'è stato un momento concitato in cui il militare ha dovuto agire con fermezza per immobilizzare completamente l'individuo. Questo perché il militare non indossava i guanti al momento del fermo e tale condotta, ovviamente, rientra perfettamente nella sua auto-tutela visto che il cittadino fermato aveva perso del sangue. Si fa presto a puntare il dito, si fa presto a scivolare sui pregiudizi. Io chiedo cautela. Se i due militari avessero agito violando il protocollo, sarei stata la prima a chiedere provvedimenti. Così non è stato".