Bagarre in aula
Open Arms, Giulia Bongiorno e la carta per scagionare Salvini: "Non è competenza italiana, lo ha detto il giudice"
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"Vi pare serio un processo con Richard Gere?". Matteo Salvini esce dal tribunale di Palermo, dove si è conclusa la prima udienza del processo Open Arms, in cui il leader della Lega è imputata per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per quanto accaduto nell'agosto 2019: l'allora ministro degli Interni, applicando il decreto Sicurezza-bis. impedì per tre settimane lo sbarco in Sicilia alla nave della Ong spagnola con 147 migranti a bordo.
In mattinata il giudice ha deciso di accettare come teste in aula anche l'attore americano Richard Gere, chiamato direttamente dalla Ong, sebbene la Procura si fosse detta contraria perché forma di "spettacolarizzazione" dell'evento giudiziario. "Difendere i confini, la sicurezza l’onore di un Paese è un dovere, andare a processo perché ho fatto il mio dovere è surreale", attacca Salvini. Nella prima udienza, il presidente della seconda sezione penale di Palermo, Roberto Murgia, ha ammesso tutti i testi richiesti dalle parti compresi Ministri, ex Ministri, l’ex premier Giuseppe Conte. Oltre, appunto, a Gere. "Ditemi voi quanto è serio un processo dove verrà da Hollywood a testimoniare sulla mia cattiveria Richard Gere. Spero che duri il meno possibile perché ci sono cose più importanti di cui occuparsi", ha sottolineato il leader leghista. "Mi spiace solo per due cose: per il tempo che tolgo ai miei figli e per i soldi che gli italiani spendono per questo processo politico organizzato dalla sinistra in un anno in cui gli sbarchi raddoppiano nonostante il Covid. Non mi pento di niente, ho solo fatto il mio dovere".
"Il processo di Catania - spiega Giulia Bongiorno, avvocato difensore di Salvini - è un processo matrioska perché quel giudice ha analizzato una serie di eventi, tantissimi sbarchi e, tra questi, anche quello di Open Arms, con un grado di approfondimento non da udienza preliminare. Ha poi motivato la sentenza anche precisando che per Open Arms non c'era competenza italiana sulla base di una rigorosissima analisi di documenti".
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista.it