La telefonata
Renzi a Belpietro: se perdo non farò il ministro
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"Le primarie nel centrosinistra ci saranno, forse la Bindi si riferiva al centrodestra quando dice che non ci saranno le primarie. Io con la Bindi, 0 comunque, non ho nessun conto in sospeso, lo garantisco". Ad assicurarlo è Matteo Renzi, intervenuto questa mattina a 'La telefonata di Belpietro" in onda su Canale 5 Per il sindaco di Firenze, le "primarie sono una grandi pportunità. Anzichè far scegliere il leader, e in prospettiva i parlamentari, alla solita nomenclatura di partito o dei partiti, si lascia scegliere ai cittadini. Io mi fido più dei cittadini che dei segretari di partito". "Faremo di tutto per vincere le primarie, e cercheremo di farlo attraverso idee credibili e il coinvolgimento delle persone ma se gli italiani non ci vorranno, se alla rottamazione preferiranno quello che Bersani definisce 'il sistema dell’usato sicuro, benissimo: io rimango a fare il sindaco di Firenze. "Non chiedo di fare il parlamentare con il vitalizio e con l'indennità bella, non accetto premi di consolazione - assicura - rimango a fare, finchè i fiorentini lo vorranno, ciò che sto facendo". "E se le offrissero un posto da ministro?', domanda il direttore di Libero Maurizio Belpietro. "Direi assolutamente di no - assicura Renzi - continuerò a fare quel che sto facendo". Cosa farebbe se si ritrovasse alla guida di un governo? "Dimezzamento del numero dei parlamentari, delle inennità, l'eliminazione della pensione per i parlamentare e i consiglieri regionali. La sempllificazione della burocrazia, investire nella cultura e nella scuola, investimento sull'innovazione tecnologica e ambientale. Sull'art. 18, io sto con Ichino". Per Matteo Renzi si tratta, comunque, di "una delle questioni ideologiche più sopravvalutata nella storia nel nostro paese: si pensa sia il problema, in un senso e nell’altro". "Io credo - dice il sindaco di Firenze - che vada rivoluzionato il diritto del lavoro", che conta su "2.000 articoli di legge, non ci capisce niente nessuno. Io credo che l’unica soluzione, proposto da Ichino, è redigere una legge, o meglio un corpus generale di massimo 60 articoli, chiari ed espliciti, in modo che si diminuisca il contenzioso, e che un imprenditore che vuole investire o semplicemente assumere possa sapere come fare".