La rivelazione a La Zanzara
"Così ho pagato a Grillo 10 milioni di lire in nero"
"Il buon Grillo per partecipare all'assemblea della Cisl ha chiesto 10 milioni di lire cash, tutti in nero e senza ricevute. E noi abbiamo pagato". A tirare la bomba su Beppe Grillo, il moralizzatore della politica e degli italici costumi è Giovanni Guerisoli, segretario nazionale amministrativo della Cisl dal 1994 al 2002, sotto la gestione di Sergio D'Antoni. In diretta a La Zanzara su Radio 24, l'ex sindacalista ricorda: "Era il 1999, mi pare, era uno show a Numana, in provincia di Ancona. Dopo lo spettacolo lo pagai soldi in mano, a lui di persona". I conduttori, Cruciani e Parenzo, saltano sulla sedia. "Ma come avete fatto a giustificare quella spesa in nero?". "Ma, a quel tempo era molto meno vincolante di oggi...", spiega un po' imbarazzato Guerisoli. "Ci siamo posti il problema, ma in quel momento era complicato risolvere la situazione". Un po' come sarà complicato per Grillo spiegare ai suoi aficionados questa patata bollente, proprio nel giorno in cui dal suo blog ha lanciato nuove stilettate al Pd e a Roberto Benigni: "Con quali soldi avete pagato il suo spettacolo?". Qualche ora dopo arriva la smentita dello stesso Grillo, via Twitter: "L'accusa mossami da Guerisoli è totalmente infondata. Sarà querelato dai miei avvocati al più presto". "Ridacci i cachet" - Ma a fare le pulci sul passato "fiscale" del leader del Movimento 5 Stelle è anche Lino Paganelli, il responsabile eventi e feste democratiche del Pd, che un tempo (nemmeno troppo lontano) si chiamavano Feste dell'Unità. E tra salamelle, birra e bandiere rosse Grillo c'era. "Lui - dice Paganelli - non è di primo pelo, ha calcato le scene dei palasport e delle feste dell’Unità. Se solo ora ha problemi con i cachet che gli sono stati pagati, fa sempre in tempo a restituirli. I nostri bilanci sono certificati al centesimo e pubblicati in rete. Non so invece come si finanzi il movimento Cinque Stelle". "Quanto ai costi - prosegue il democratico - Grillo non si preoccupi, per quelli dobbiamo rendere conto a 'settemila finanzieri', a settemila controllori rigorosissimi che sono i nostri volontari. Sono i primi a voler sapere come siano stati spesi i soldi per un evento che hanno contribuito a realizzare, con il loro personale impegno e la loro dedizione. Quindi noi rendiamo conti prima ai volontari, poi ai cittadini e alla fine, ma proprio alla fine, pure a Beppe Grillo".