Videoappello
Grillo: "A noi il governo. Perché no?"
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Bocciato Pier Luigi Bersani, i grillini passano all'incaso. O almeno ci provano. Pochi minuti dopo la bocciatura ricevuta al Colle dal segretario del Pd, ecco il video-appello a Giorgio Napolitano del Movimento 5 Stelle, pubblicato sul blog di Beppe Grillo: "Siamo pronti, Presidente, siamo pronti per governare. Perché no?". Chiaro l'appello, già ripetuto nelle scorse settimane: i grillini vogliono l'incarico. Nel dettaglio, il video è del M5S di Roma, ed è stato pubblicato su YouTube. Come sottofondo Lucio Battisti, la canzone, ovvio, è Perché no?. Quindi la lettera dei grillini, in cui ripetono come un mantra le loro proposte: abolizione delle province, stop ai rimborsi elettorali, e via dicendo. Il mantra 5 Stelle - "Non ci fermeremo a queste - prosegue la clip -, vogliamo un paese migliore nel rispetto della Costituzione, vogliamo un paese civile non più in mano ai cialtroni e agli imbroglioni. Solo questo chiediamo, le sembra troppo? Ci metta alla prova, signor Presidente. Non chiuda la porta, noi siamo pronti”. Grillo vuole un governo a 5 Stelle. Non è certo una novità. I pentastellati sono convinti di poter "voltare pagina". E ancora si rivolgono a Napolitano: "Caro presidente, dopo anni di umiliazione della politica con istituzioni farcite di favorite come ha detto, non il cantautore Battiato, che ha fatto tanto arrabbiare la Boldrini, ma il giornalista Vittorio Feltri, anche se pochi ne hanno parlato, dopo anni di umiliazioni di un Parlamento farcito di indagati, condannati, e indagati, condannati e prescritti, assistiti dai loro avvocati saccenti e barbuti e togati è tempo di voltare pagina, signor Presidente. E’ tempo di pensare al ricambio, tempo di dare spazio ai volti nuovi, a gente non compromessa con i compromessi del passato”. Su Violante - "Perché no?", dunque, si chiedono i grillini. "Finalmente è arrivato il momento di azzerare gli inciuci che ci hanno ammorbato per anni”. Nella video-lettera, il movimento di Roma ricorda e rilancia le parole pronunciate da Luciano Violante in Aula alla Camera, delle "rassicurazione" a Silvio Berlusconi sulle sue tv: "Se le ricorda queste parole, Presidente? Sono state pronunciate in Parlamento nel totale silenzio dei media".