Il caso
Ungheria, "se ti stuprano è colpa tua": polemiche sul video diffuso dalla polizia
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Il 22 novembre la polizia ungherese ha diffuso un video che ha sollevato un vespaio di polemiche. Nel cortometraggio, infatti, emerge un messaggio piuttosto difficile da accogliere: la colpa degli stupri non è dei carnefici, ma delle vittime, che dovrebbero evitare di flirtare, invece che "andarsela a cercare". E proprio ieri, martedì 25 novembre, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la polizia di Vas ha affermato che "flirtare potrebbe provocare la violenza". Un consiglio, secondo molti, che porterebbe fuori strada la giustizia e l'opinione pubblica, che non può e non deve giustificare tale reato. Il video choc - Il dipartimento ungherese di Van ha pubblicato sul suo canale Youtube un video dal titolo Selfie Klip: l'intento doveva essere quello di sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne, ma il risultato è stato decisamente opposto. Nelle immagini si vedono, difatti, tre ragazze che si preparano per una serata in discoteca. Le giovani si vestono in maniera sexy, giocano con l'alcol, si truccano e, una volta nel locale, conoscono ragazzi e si scatenano in pista. A tratti compare una ragazza dal trucco disfatto e la t-shirt strappata, che ha subìto violenza. Ma le protagoniste del video cancellano quell'immagine e continuano a divertirsi. E si divertono almeno fino a quando, alla fine del party, una delle tre amiche incontra sulla strada verso casa un uomo che l'aggredisce. L'ultima immagine è forte. Una ragazza lasciata sull'asfalto, appena violentata, con trucco sfatto e lo sguardo perso nel vuoto. Le parole che accompagnano le immagini sono ancora più forti: "Tu puoi fare qualcosa per questo, tu puoi fare qualcosa contro questo".