L'Abitacolo
Bisignani a Bechis: ecco cosa consiglio a Renzi
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"Da quando c'è Matteo Renzi la sinistra non c'è più. E speriamo che lui trasformi questa sua grandissima capacità mediatica in una forza di governo. Al momento questo non è avvenuto. C'è un uomo solo, ed è difficile fare questa rivoluzione copernicana senza una maggioranza parlamentare e senza avere uomini suoi nei posti rilevanti dell'apparato di governo. Nè puoi fare quello che vuoi fare senza avere dalla tua il Ragioniere generale dello Stato, il direttore generale del Tesoro, chi dirige le politiche di coesione". Lo sussurra al premier Luigi Bisignani, l'uomo abituato a sussurrare ai potenti. Bisignani ha partecipato alla web trasmissione L'Abitacolo, in onda sul sito internet di Libero, e a Renzi suggerisce: "Secondo me deve passare il prima possibile dalle elezioni. Ad ottobre, per avere una sua maggioranza e un suo Parlamento. Adesso fingono tutti di essere renziani, ma non è così. Per dargli fiducia bisogna che un suo Parlamento lo legittimi. Secondo me questo tema lui stesso lo comincia a sentire, e lo sente con forza perchè altrimenti se lo mangiano". Durante la trasmissione il giornalista e lobbista, finito al centro di molte cronache giudiziarie, racconta del suo romanzo "Il Direttore" e della presentazione negata al Salone del Libro, si dice su pressioni della Rcs o del Vaticano: " io non credo che la Rizzoli sia intervenuta sul Salone del Libro di Torino per impedire la mia presentazione, che l'8 maggio sarebbe coincisa con una importante loro assemblea. Il direttore di Chiarelettere, il dr. Fazio pensa che possa essere intervenuto addirittura il Vaticano. Io credo solo che qualche zelante, che stava al salone del libro di Torino, sia stato più realista del re". Lo scrittore annuncia anche di essersi già messo a scrivere un nuovo romanzo. Si chiamerà: "Il Presidente". Nel colloquio con L'Abitacolo Bisignani parla anche di papa Francesco e della sua mancata rivoluzione della Curia: "sono tutti paralizzati, immobili, ma non è accaduto nulla". Secondo lo scrittore, assai esperto di cose vaticane, "Papa Francesco parla ai poveri del mondo, semmai il suo limite finora è stato parlare poco ai giovani, a chi ha bisogno di sentire la speranza. Eppure i giovani sono fondamentali per la Chiesa. Io sono credente e praticante. Ho 61 anni. La domenica mi giro in torno durante la funzione e forse sono uno tra i più giovani..." Franco Bechis