Delirio
Black bloc, Ignazio La Russa s'infuria con Laura Boldrini alla Camera: la presidente lo espelle
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Saltano i nervi alla Camera tra Laura Boldrini e Ignazio La Russa, mentre dove oggi pomeriggio è intervenuto il ministro dell'Interno Angelino Alfano per l'informativa urgente sulle devastazioni del centro di Milano avvenute lo scorso 1 maggio. "Quella di Milano - ha detto il ministro - è stata una prova di democrazia. L'azione della polizia non è stata frutto di compromessi ma di una consolidata esperienza". Alfano ha risposto anche alle accuse dei giorni scorsi sulla prevedibilità degli incidenti di Milano: "L’azione preventiva è stata svolta in tempo e con un ampio anticipo, già il 28 e 29 aprile - si è difeso Alfano - Questa azione ha consentito il ridimensionamento dell’azione eversiva grazie al sequestro di materiale come maschere. Sono stati fatti 2 arresti poi convalidati, 50 denunce e 4 francesi sono stati costretti a lasciare Milano, tre fogli di via ad altrettanti antagonisti tedeschi. Nel corteo di 20mila persone, pur a prevalenza pacifico, si era infiltrato un migliaio di tute nere". Dimettiti - Tra gli interventi dei gruppi parlamentari c'è quello infuocato di Fratelli d'Italia con l'ex ministro della Difesa Ignazio La Russa: "Il ministro Alfano si presta ad essere la foglia di fico del governo Renzi. Mi aspettavo - ha rintuzzato La Russa - che cogliesse l'occasione per dire 'io mi dimetto'. Non lo ha fatto ma si è genuflesso davanti a Pisapia". Il parlamentare di FdI prende una posizione netta a sostegno delle Forze dell'ordine, secondo lui maltrattate dal governo: "Non basta elogiarle, ma vanno messe nella condizione di svolgere il loro lavoro. Chiedono solo questo e voi invece punite per legge una eventuale manganellata data a uno di questi violenti". La Rissa - La Russa continua il suo intervento, mentre il presidente Laura Boldrini lo richiama a concludere. Per prassi il microfono rimane accesso più o meno 60'' in più, cercando di far concludere il discorso cominciato da chi interviene. Ma la Boldrini impone tempi rigidi e sega la voce del parlamentare. L'ex ministro a quel punto va su tutte le furie: "Si vergogni - urla alla Boldrini - Mi dia un minuto come gli altri". Ma il presidente non sente ragioni, il microfono rimane spento e La Russa lascia di scatto il suo banco per lanciarsi verso la poltrona occupata dalla Boldrini, urla e perde le staffe. La Boldrini lo richiama la prima volta, poi la seconda, La Russa le punta il dito contro e non ha nessuna intenzione di fermarsi. Allora il presidente lo espelle urlandogli: "Lei non si può permettere". La Russa esce mandando al diavolo la Boldrini con la mano e da qualcuno in aula parte anche un insulto che La Russa sente bene, tant'è che si gira e gela con lo sguardo l'autore.