In piazza
Buona scuola, la protesta della prof furiosa
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Nel giorno della approvazione della riforma della buona scuola dietro Montecitorio c'era solitaria una professoressa di lettere di Viterbo (di origine siciliana) che attendeva i parlamentari- soprattutto quelli del Pd per cui aveva votato in passato - cercando disperatamente di fare cambiare il testo di una legge ormai immodificabile. Fatto ogni buco nell'acqua possibile, si è sfogata con il giornalista che era lì fuori a pochi passi per registrare una videointervista. Non è stato solo un rimbrotto, ma anche il racconto di una evidente sofferenza perchè a suo dire nessuno avrebbe tenuto in conto le opinioni di chi nella scuola lavora con passione e alla fine è responsabile del rapporto educativo con gli studenti di ogni età. La prof infuriata soprattutto per la lezione alla lavagna di Matteo Renzi ("Ci ha voluto umiliare così"), spiega però dal suo punto di vista le perplessità sulla riforma. Come quelle sul superpreside "che ora dovrò cercare di arruffianarmi per essere confermata, e non sono né giovane né bella...". Si tratta di un punto di vista, meritevole però di rispetto perché questa professoressa ha passato una vita con i ragazzi e la scuola - si vede - ce l'ha nell'anima. Delusa anche dai genitori, per cui non conta più la crescita educativa dei loro ragazzi: "Vengono solo a protestare perché magari hai dato 8 e non 9 a loro figlio, che l'avrebbe meritato. Di altro non si interessano". Vale la pena ascoltarla. di Franco Bechis