Malasanità

Napoli, la Cgil punta il dito: "L'assistenza sanitaria nella nostra città è allo sfascio"

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Mirko Mazzola

Sovraffollamento, barelle nei corridoi che intralciano il passaggio, letti esauriti e blocco dei ricoveri. I disagi negli ospedali di Napoli dovuti soprattutto al boom di ricoveri di questo inizio anno, sono da record, tanto che la prefettura in questi giorni ha inviato una nota ai vertici di Asl 118 e ospedali. Molte, troppe le proteste che arrivano da sindacati e pazienti. Ai nostri microfoni la dott.ssa Anna Canzanella segretaria provinciale CGIL Napoli non fa troppi giri di parole e punta il dito contro la programmazione sanitaria della Regione Campania da lei definita "inefficiente". "Le barelle oramai non sono più un fenomeno, sono la quotidianeità negli ospedali di Napoli - dichiara la dottoressa - l'assistenza sanitaria nella nostra città è allo sfascio, i livelli essenziali di assistenza non sono garantiti". Le vittime per la dott.ssa Canzanella, sono i cittadini, che pagano la compartecipazione alla spesa più alta d'Italia, ma anche gli operatori del settore sanitario ai quali non è permesso di lavorare, nelle giuste condizioni garantite dalle norme della sicurezza sul lavoro, che consentirebbero loro di offrire un migliore servizio assistenziale. La Cgil, ricorda la segretaria provinciale, il 30 gennaio farà una conferenza dei servizi nell'Asl Napoli 1 ponendo l'accento sulla questione sanitaria della città. Per uno strano scherzo del destino, la conferenza anticiperà di un giorno la chiusura dell' Ospedale S.Gennaro alla Sanità, chiusura dovuta al piano di rientro del bilancio sanitario regionale.   di Cristiana Barone