A Roma

Il Pasdaran di Marino convertito a Renzi-Giachetti

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Giulio Bucchi

A uno degli incontri della campagna elettorale del Pd Roberto Giachetti nascosto fra la folla mi è saltato agli occhi un omino con i baffetti. Dovevo averlo già visto da qualche parte. Ma sì, lo ricordo bene: la sera della caduta di Ignazio Marino dal Campidoglio per le dimissioni di tutti i consiglieri Pd (e tutti gli altri), quell'omino era in piazza del Campidoglio con un cartello al collo. Guidava un gruppetto di esagitati fan di Marino, prendendosela con il Pd e con Matteo Renzi. Anzi- come le immagini che avevo girato all'epoca dimostrano- si augurava pure che il suo beniamino, Marino, si levasse dei sassolini dalla scarpa per colpire Renzi. Erano tutti furiosi con il Pd, che consideravano il vero killer di Ignazio. Ed erano pronti a stracciare la tessera. Quell'omino con i baffi però non l'ha fatto. Anzi. Si deve essere pentito di quelle intemperanze e oggi è diventato pasdaran sia di Renzi che di Giachetti. Conversioni dell'animo umano. Che però fanno ben capire come mai all'ultimo Marino abbia deciso di non scendere in campo per riconquistare Roma. Forse non l'avrebbe seguito nessuno dei suoi... di Franco Bechis