Di Franco Bechis

Bechis e la profezia (da brividi) di Di Battistae quella promessa di Di Maio

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Lucia Esposito

A fare campagna elettorale per il Movimento 5 stelle a Quarto andò tutto il direttorio. Qualcuno fu perfino profetico. Come Alessandro Di Battista, che salito sul palco con Rosa Capuozzo il 5 giugno, si trovò alle spalle proprio Giovanni de Robbio, il consigliere che poi avrebbe dato scandalo. A Diba, che evidentemente vide lungo, sfuggì una mezza profezia. "Crediamo che scendere a patti con il malaffare sia l'autodistruzione di un movimento che si basa sull'onestà... Questo non significa che mai e poi mai qualcuno di noi non possa essere pizzicato con le mani nella marmellata... Siamo esser umani...". E aggiunse: "Poi capiterà che prima o poi ahimè ci sarà anche qualcuno che farà qualcosa di sbagliato anche all'interno del Movimento 5 stelle... Vi assicuro che non sto mettendo le mani avanti, eh?". Pochi giorni prima (il 25 maggio), a Quarto era venuto Luigi Di Maio. E si era lanciato in una promessa che poi i fatti avrebbero svelato assai fragile: "Noi- e quando dico noi dico noi parlamentari italiani, europei, i consiglieri regionali che saranno eletti- saremo gli angeli custodi di Rosa Capuozzo...". A quel punto arrivò un segno inequivoco: alla parola "angeli custodi", il microfono si ribellò, e con un rumoraccio interruppe Di Maio. Ma lui non si fermò: "... noi dobbiamo fare totale quadrato intorno a questa realtà...", e ancora "questo gruppo ha avuto il coraggio di affermare innanzitutto il principio di legalità già nella fase della presentazione delle liste...". E il microfono riborbottò... Ma il segno evidentemente non è stato colto... Franco Bechis