Afghanistan, scontri per la bandiera: spari e morti, le promesse dei talebani smentite dalla prima rivolta?
Le promesse dei talebani sul rispetto dei diritti umani e delle donne per ora non trovano riscontri nei fatti. A Jalalabad sono scese in piazza migliaia di persone per protestare contro l’abolizione della bandiera nazionale dell’Afghanistan, che è stata sostituita da quella dei talebani: si sono verificati degli scontri e sarebbero morte almeno due persone, stando a quanto riportato da Al Jazeera.
“Da quando abbiamo visto l’arrivo dei talebani - si legge sul canale di notizie mediorientale - tutte le bandiere sono state un po’ alla volta rimosse e rimpiazzate dalle loro. Lo abbiamo visto a Kabul. A molta gente questo non piace, ma molti hanno dovuto rassegnarsi. A Jalalabad non lo hanno fatto, qui c’è stata la resistenza di una buona fetta della comunità”. Che però poi ha dovuto soccombere dinanzi all’arrivo dei talebani, che avrebbero mietuto anche due vittime.
Intanto all’aeroporto internazionale di Kabul continuano a essere ammassate centinaia di persone che sperano di riuscire a lasciare il Paese al più presto. Un funzionario della sicurezza della Nato ha reso noto che almeno altre 17 persone sono rimaste ferite nella calca che caratterizza da giorni l’aeroporto. “L’Afghanistan sta collassando, Kabul sta collassando”, è la testimonianza di un coraggioso cittadino che ha raccontato a tgcom24.it come viva da quattro giorni chiuso in una stanza, nascosto dai talebani. “Sento gli scontri e i proiettili da parecchie ore ormai, alcuni poliziotti si sono tolti la divisa e si sono uniti ai talebani”, è il racconto tragico di quanto sta avvenendo in queste ore.