Pop comunista
Moranbong, le Spice Girls made in Nord Corea
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Se Lucio Battisti cantava Il nostro caro angelo, cosa potranno mai cantare le più grandi popstar della storia della Nord Corea? Il nostro caro leader, naturalmente. Il repertorio delle Moranbong, girl group di Pyongyang che spopola da mesi nell'unico, vero eremo comunista rimasto sul pianeta, non può sgarrare: canzoni popolari di esaltazione del regime, dei suoi vertici, dei "valori" dei lavoratori, con qualche deragliamento come le cover d My Way di Frank Sinatra o il tema di Rocky (sì, proprio l'eroe capitalista americano). Le anti-Psy - Come ricorda Guido Santevecchi sul Corriere della Sera, le dieci pulzelle (cinque cantano e, nei limiti della decenza, sgambettano; le altre cinque suonano) sono un po' la risposta al fenomeno della vicina e odiatissima Sud Corea, il rapper Psy che con Gangnam Style ha sbancato le radio mondiali e fatto impazzire di clic Youtube. Le Moranbong, più fedeli alla patria che alle classifiche, si accontentano di suonare alla grande festa nazionale per il lancio del missile a lungo raggio e raccogliere le ovazioni di pubblico e critica (nordcoreani). Una quindicina di anni fa, in pieno britpop, l'Inghilterra lanciava le Spice Girls. C'erano, per esempio, quella Posh e quella Sporty. Oggi, la Nord Corea prova a lanciare il Kim Jong-Unpop. Al posto della Posh, c'è la Sobria. E al posto della Sporty, la Ginnica. In fondo, siamo sempre in un regime.