Lady Pesc
Federica Mogherini non ne fa una giusta: va in Iran (con il velo) e scatta la rivolta
Il tuo browser non supporta il tag iframe
Ospite ieri a Teheran, insieme a delegazioni di 70 paesi del mondo, per la cerimonia di insediamento del riconfermato presidente iraniano Hassan Rohani, l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri, Federica Mogherini, si è vista al centro di polemiche sia in Europa, sia in Iran, per ragioni diametralmente opposte. Anzitutto la sua osservanza del protocollo della repubblica islamica, che prevede il velo sul capo per le donne, l'ha fatta accusare di piaggeria verso la teocrazia iraniana. Per esempio la ong umanitaria "Nessuno tocchi Caino" l'ha attaccata a causa del dossier sui diritti umani imputato all'Iran, soprattutto in relazione alla pena di morte. L'ong ha ricordato che pur passando Rohani per moderato, nella ex-Persia si sono compiute sotto il suo governo 3000 esecuzioni, di cui 970 nel solo 2015 e "solo" 530 nel 2016, mentre nel corso del 2017 siamo già a 440 da gennaio a fine luglio. Fra i critici l'esponente di Forza Italia Lucio Malan, che osserva: «La presenza dell'Alto Rappresentante della Ue Federica Mogherini all'insediamento di Rohani alla presidenza dell'Iran è imbarazzante per tutta l'Europa». Aggiungendo: «Secondo Amnesty International l'Iran ha il record mondiale di esecuzioni capitali per milione di abitanti, in costante crescita almeno dal 2005, anno dal quale le esecuzioni si sono decuplicate. Ricordiamo bene con quale enfasi l'allora ministro degli Esteri Mogherini nel 2014 disse che la moratoria sulla pena di morte sarebbe stata la priorità per il semestre italiano di presidenza Ue». Ora, sul velo sarà anche stato opportuno adeguarsi a quello che è un costume locale, tanto più che a nostra memoria, l'unico paese integralista in cui si sia fatta un'eccezione sembra essere l'altrettanto forcaiola Arabia Saudita quando aveva accolto il presidente americano Donald Trump e la sua, a testolina scoperta, moglie Melania. È anche ovvio che la realpolitik impone di continuare a parlare con un grosso paese di 70 milioni di abitanti che produce molto petrolio. E problemi non se ne fa la Russia, tanto che nella medesima cerimonia, il vice-primo ministro russo Dimitri Rogozin ha parlato col ministro della Difesa Hossein Dehghan di nuove forniture militari e anche di collaborazione industriale Russia-Iran. Ma la cosa buffa è che gli stessi iraniani hanno fortemente criticato l'atteggiamento di molti parlamentari del Majlis, il parlamento di Teheran, che vedendo la bella straniera hanno fatto a gara per farsi un selfie con lei, mettendosi in fila e suscitando le ire dei colleghi più conservatori. Su Twitter il deputato Alireza Salimi ha scritto che «questa è una resa all'Occidente», preannunciando che la Commissione sul comportamento dei parlamentari verificherà l'accaduto e se è stato conforme alle regole di buoncostume che vigono nell'aula del Majlis. Il consigliere culturale del presidente Rohani, tale Hesam Ashena, ha sentenziato: «Questo è un problema più culturale che politico. Ognuno di questi parlamentari dovrebbe essere interrogato seriamente». C'è poi un altro consigliere di Rohani, Sadegh Kharrazi, che ha suggerito per i parlamentari «agitati» un corso sui «codici di condotta e i valori morali universali». Anche se, a Kharrazi bisognerebbe pure spiegare che farsi un selfie con qualcuno non ha in sé nulla di immorale, nella maggior parte dei paesi del mondo, per cui anziché parlare di «valori universali», meglio farebbe a definirli «iraniani». E su Twitter alcuni iraniani hanno fatto paralleli curiosi, per esempio postando una famosa sequenza del film Malena, con Monica Bellucci, in cui la bella protagonista è circondata da maschi che fanno a gara per accenderle una sigaretta. E qualcuno ha tirato in ballo Biancaneve serrata dai sette nani, riproponendo le immagini del film Disney. Insomma, la corsa a farsi fare una foto insieme alla Mogherini è stata interpretata non nella sua chiave più innocente, ma in quella, diciamo così, più maliziosa.