L'orologio dell'Apocalisse
Bombardieri, la nuova base militare e la città segreta: così Trump prepara la guerra in Corea
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Due bombardieri dell'aeronautica militare degli Stati Uniti hanno sorvolato la penisola coreana in "risposta diretta" ai recenti test missilistici nordcoreani. Sono partiti da una base aerea Usa a Guam e hanno volato a bassa quota sopra una base aerea della Corea del Sud affiancati da jet giapponesi e sudcoreani. Gli Stati Uniti hanno inoltre aperto la loro nuova base in Corea del Sud, punto strategico fondamentale: il costo del progetto, in cantiere da anni, è stato di 11 miliardi di dollari. "Abbiamo costruito una intera città dal nulla, ma la maggior parte dello sviluppo della base avverrà entro il 2021", ha spiegato in una intervista al Washington Post il colonnello Scott Mueller, comandante di Camp Humphreys, uno dei progetti più vasti mai avviati dagli Stati Uniti all'estero. Questo mese, l'ottava armata ha spostato il suo quartier generale presso la base (che include alloggi, chiese, campi sportivi, un parco acquatico, un campo da golf di 18 buche, scuole elementari, medie e un liceo, un ospedale da 68 letti): circa 25mila persone vi sono già basate, inclusi i familiari dei militari e i contractor. Quando sarà completata, la base che include protezione rafforzata contro attacchi dal nord, potrà ospitare 1.111 famiglie, per un totale di 45mila persone. Dalla fine della seconda guerra mondiale, i militari americani dislocati nella regione erano basati a Yongsan, ex base dell'esercito imperiale giapponese durante l'occupazione della penisola, alle porte di Seul e solo a una sessantina di chilometri dalla zona di demilitarizzazione che separa le due Coree. Negoziati fra Washington e Seul erano in corso sin dal 1987 per spostare la base da Yongsan più a sud, negoziati ostacolati da questioni politiche e di finanziamento. La proposta di costruire la nuova base a Pyeongtaek, a una sessantina di chilometri a sud di Yongsan, era stata accolta una decina di anni fa da proteste. Ma ora il progetto è realtà, e vicino al confine con la Corea del Nord rimane comunque una brigata americana.