Di Franco Bechis
Uova al Fipronil, Franco Bechis: quante balle, Beatrice Lorenzin ha fatto una frittata
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Le metto in fila esattamente come sono avvenute. Ai primi di agosto scoppia in Europa lo scandalo delle uova al Fipronil, un pesticida velenoso di cui è vietato l'impiego in campo alimentare e che invece è stato utilizzato per disinfestazione sia di magazzini di imballaggio di uova che di pollai. Il 7 agosto il ministro della Salute italiano, Beatrice Lorenzin, si sente in dovere di rassicurare i consumatori italiani invitandoli a consumare con tranquillità uova e derivati: “In Italia”, assicura, “quelle uova non ci sono”. Passano quattro giorni e la commissione europea rivela- il giorno 11 agosto- che si stanno controllando paesi in cui quelle uova sono state distribuite, e nell'elenco c'è anche l'Italia. La notizia comunitaria viene ancora una volta smentita ufficialmente dal ministro della Salute: “Non ci sono casi in Italia, abbiamo già fatto controlli dal 31 luglio in poi”. Il mattino successivo- 12 agosto- di fronte a un comportamento di grande prudenza dei consumatori italiani che anche per esperienze passate tendono a non fidarsi troppo delle comunicazioni ufficiali del governo, scende in campo la Confragri, una delle confederazioni degli agricoltori italiani. E cerca di spiegare che in ogni caso le uova sospette provengono da altri paesi europei, anche se distribuite in Italia. “Le uova italiane sono sicure”, dicono. E con la tracciabilità prevista dalla legge il consumatore può avere la certezza della loro provenienza. Quello stesso giorno però le agenzie battono la notizia del “fermo cautelativo di tre lotti di uova in Emilia Romagna”, a Bologna e Parma. Le uova però non sarebbero italiane, e la provenienza pare da Belgio, Olanda e Germania. Confortata dalla notizia il 13 agosto ancora una volta la Lorenzin ribadisce: “le uova italiane sono tutte sicure, anche i nostri controlli lo dicono”. Sulle prime dunque il governo italiano dice che qui non sono mai arrivate uova contaminate dal Fipronil. Poi i fatti lo smentiscono e alza un po' l'asticella difensiva: sono arrivate, contrariamente a quel che era stato detto. Ma le uova italiane sono sicuramente non contaminate. Il mattino del 21 agosto la tesi del ministero sembra tenere. A Milano viene sequestrata una partita di omelette contaminate, ma proviene dalla Germania. Il pomeriggio però i Nas pizzicano le prima uova e i primi derivati dalle uova contaminate dal pesticida e rigorosamente prodotti in Italia. Sequestrate le uova in un'azienda di imballaggio nelle Marche e i derivati in un pastificio laziale. La Lorenzin tace: è caduta anche la seconda asticella, e a questo punto è evidente che il ministero fin qui da detto solo bugie fosse pure a fin di bene. Il 22 agosto altri due casi di uova italiane contaminate, in Campania. Asticella difensiva di nuovo alzata: si tratterebbe di una percentuale irrisoria rispetto ai controlli effettuati. Passa un giorno e il 23 agosto i Nas però forniscono altri numeri. Due maxi sequestri ad Ancona (6 mila uova e 12 mila galline), e a Vetralla in provincia di Viterbo (53 mila uova per alimentazione umana e 32 mila uova destinate a consumo animale). Dicono fin qui di avere sequestrato 91 mila Kg di uova al Fipronil. Non proprio casi isolati. E ancora una volta l'asticella difensiva delle istituzioni si alza per dire che comunque quelle uova al pesticida non sono così pericolose: per avere effetti sulla salute umana bisognerebbe mangiarne almeno 7 avvelenate al giorno. Immaginiamo che fra poco l'asticella si alzerà ancora, e il Fipronil diventerà benemerito. Magari si è visto che qualche galletto si è ingagliardito con il pesticida, e verrà distribuito sotto controllo medico come il nuovo Viagra low cost. Prima però di rasentare il ridicolo, bisognerebbe chiedere scusa agli italiani per la frittata combinata dalla Lorenzin con le sue balle a fin di bene raccontate. Il ministro della Salute non può giocare con la salute altrui. E se le panzane le racconta in un caso così delicato, non si stupisca quando poi non viene creduta su altro, dalle epidemie di morbillo al numero di vaccini obbligatori... di Franco Bechis @FrancoBechis