Annuncio a sorpresa
Domenico Quirico (La Stampa) è vivo ed è in Siria
Domenico Quirico è vivo e "oggi ha parlato con la moglie. E' ancora in Siria, speriamo di riabbracciarlo presto". Così, in un tweet, il direttore della Stampa, Mario Calabresi, dà una notizia tanto bella quanto insperata. "La situazione resta molto delicata", spiega ancora Calabresi, e lo conferma anche la Farnesina. L'inviato di guerra del quotidiano torinese era partito per il Paese mediorientale, dov'è in corso una sanguinosa guerra civile, e aveva avuto gli ultimi contatti con l'Italia lo scorso 9 aprile, con un sms inviato a un collega della Rai. Poi più nulla. La scorsa settimana le due figlie avevano registrato un appello video al popolo e alle istituzioni siriane per avere notizie del padre. Il contatto via sms, poi nulla - Quirico, 62 anni, astigiano, era entrato in Siria il 6 aprile scorso dal confine libanese e l'ultimo contatto con lui risaliva al 9 aprile, quando inviò un sms a un collega della Rai, dicendo di trovarsi sulla strada per Homs. Per i primi giorni dalla sua sparizione, le ricerche sono state accompagnate dal massimo riserbo. Poi, il 29 aprile, l'annuncio del direttore Calabresi, che spiegava come Quirico fosse diretto verso Homs, con l'intenzione di spingersi fino alla periferia della capitale Damasco. Nel frattempo, il 15 aprile, l'Unità di crisi della Farnesina era stata avvisata della sparizione del giornalista. Una carriera avventurosa - Negli ultimi anni, Chirico era stato inviato in Sudan, Darfur, nel Corno d'Africa. Poi, l'esplosione delle Primavere Arabe, dalla Tunisia all'Egitto e la Libia. Qui, nell'agosto 2011, mentre tentava di arrivare a Tripoli venne rapito con i colleghi del Corriere della Sera Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina e di Avvenire Claudio Monici. Un giornalista che, come ha scritto Calabresi, "ci ha sempre ripetuto che bisogna stare dentro i fatti". Recentemente, lo stesso presidente siriano Bashar Al Assad aveva detto in un'intervista al Clarin di non avere informazioni sul giornalista italiano. "Alcuni giornalisti entrano in Siria illegalmente, penetrando nelle zone dove operano i terroristi. In alcuni casi siamo riusciti a liberare dei giornalisti che erano stati rapiti, ma attualmente non abbiamo alcuna informazione", aveva detto Assad, rispondendo ad una domanda su Quirico e sul giornalista americano James Foley di cui si sono perse le tracce il 22 novembre. Infine, pochi giorni fa il video appello in cui le due figlie del giornalista chiedevano a chiunque sapesse qualcosa di rivolgersi alle autorità italiane. "Ciao papà, con mamma ti aspettiamo presto".